Page 70 - 2010_blog
P. 70

Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2010


            Il gruppo Carcere e Città di Modena trova crescenti difficoltà nella propria attività di
            volontariato nell’organizzare i colloqui con i detenuti, nel programmare attività ricreative,
            sportive e culturali.  Sono praticamente sospese, le possibilità di far incontrare il detenuto
            con i figli o il coniuge, gli accompagnamenti  in permesso. A causa del sovraffollamento
            e la carenza di personale tutto il personale disponibile è utilizzato solo per la custodia.


            Il carcere diventa così un luogo sempre più chiuso e invivibile. Sono rari i programmi di
            reinserimento nella società civile e così le misure alternative alla detenzione. Anche
            perché i magistrati di sorveglianza si trovano di fronte a cittadini sempre più sospettosi
            perché disinformati delle reali situazioni di dolore e di disperazione dei detenuti. Ma
            anche dei reali vantaggi che queste misure possono offrire sia per il ‘recupero’ dei
            detenuti che per la sicurezza stessa della città.
            La tragica situazione dei carcerati è sottolineata dai suicidi.  Quest’anno ci sono stati in
            Italia già sessanta suicidi e vari tentativi di suicidio, 20 volte maggiore rispetto alla
            popolazione fuori.


            A Bologna in Piazza Re Enzo è stata allestita il 22, 23, 24  ottobre una “copia” di cella
            carceraria. All’iniziativa ha partecipato anche il gruppo Carcere e Città di Modena
            fondato da Paola Cigarini Presidente della Conferenza Regionale Volontariato. I
            numerosi cittadini che hanno visitato la ‘cella’, hanno potuto costatare direttamente
            quanto sia difficile vivere in tre o quattro, di culture e lingue diverse, 22 ore su 24,
            all’interno di una cameretta tre per due, dove la porta è chiusa e lo spazio vitale è ridotto
            al minimo. Le tensioni aumentano, ogni cosa può diventare occasione di litigio.  Una
            donna di 36 anni nel carcere di S. Anna scrive: “…Mi sveglio al mattino col pensiero di
            come sarò trattata, ormai mi sto trasformando, la mia cella è sempre più una gabbia da
            cani. Troppo odio scorre nei corridoi, entra in noi cambiando tutto, la nostra bontà
            l’educazione ricevuta, i valori. Tutto questo lascia un tremendo dolore interno”.. Vito
            Zincani procuratore della Repubblica di Modena  dopo aver visitato il carcere
            concludeva: “Il carcere di S. Anna è una sorta di discarica sociale dove vengono relegate
            quelle problematiche che non trovano spazio nella società” (Gazzetta di Modena 20-8-
            10)

            Modena civile e democratica deve finalmente prendere consapevolezza di questa
            comunità della città e farsene carico.


                                                                                             Beppe Manni














                                                           70
   65   66   67   68   69   70   71   72   73   74   75