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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2010


            QUATTRO NOVEMBRE Il macello delle guerre


            6 novembre 2010 - Società.
            (dalla “Gazzetta di Modena” del 4 novembre 2010)
            Con la vittoria italiana del 4 novembre del 1918, si concluse il Risorgimento con
            l’unificazione dell’Italia, iniziata nel 1848 con la “Prima guerra di indipendenza’.

            I modenesi furono direttamente interessati a questa avventura dalla cospirazione di Ciro
            Menotti del 1831 fino all’annessione del Ducato di Modena al Regno d’Italia con il
            plebiscito del 1860.


            Dopo l’impietosa e realistica analisi di don Milani nel libretto “L’obbedienza non è più
            una virtù” sulle guerre combattute dall’Italia dal 1860 al 1940,  non riusciamo più ad
            ascoltare senza disagio lo squillo delle fanfare militari.



            Dal 1915 al 1918 furono massacrati 650.000 (seicentocinquantamila) giovani italiani,
            mandati a uccidere altri  giovani tedeschi francesi e inglesi. Contadini e operai che non
            desideravano altro che lavorare nelle fabbriche e nei campi o stare con le loro famiglie.
            L’ultima guerra mondiale è costata mezzo milione di morti italiani, militari e civili.


            L’articolo 11 della nostra Costituzione predica: “L’Italia ripudia la guerra come
            strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
            controversie internazionali”. Ma i nostri governi di sinistra e di destra, laici e cattolici, si
            sono dimenticati delle antiche e recenti tragedie e hanno continuato ad intervenire
            militarmente in diversi scacchieri del mondo con la scusa di portare la pace, in Iraq,
            nell’ex Yugoslavia, in Afganithan (solo per citare gli esempi più eclatanti).


            Sappiamo ormai che questi interventi erano “non giustificati”, hanno tragicamente
            aggravato la situazione di partenza e scatenato altri conflitti che non riusciamo più a
            controllare.



            Non si capisce perché l’automobilista che uccide involontariamente un passante vada in
            galera giustamente vituperato dall’opinione pubblica o lo zio che strangola una nipote sia
            oggetto di condanna generale; e che politici italiani e stranieri (Berlusconi, Casini, Fini,
            Blair e D’Alema ecc) che hanno voluto o appoggiato guerre palesemente ingiuste,
            uccidendo centinaia di migliaia di donne e bambini, ricoprano ancora ruoli istituzionali,
            rilascino interviste in televisione e siano giustificati da papi e vescovi.


            Leggevamo nei testi scolastici, che la prima unificazione d’Italia era avvenuta nelle
            trincee del Carso che aveva affratellato soldati siciliani, sardi, toscani e lombardi. Ma
            l’odio, la maledizione e la morte non affratella proprio nessuno.


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