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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2010
dalla prof.ssa Simona Boni che ha introdotto ogni appuntamento con spiegazioni e
immagini di dipinti a soggetto musicale. Tali immagini hanno testimoniato un fatto a noi
sconosciuto, che ha dell’incredibile: fino all’Ottocento la musica era assai diffusa nella
pratica anche privata e molte persone sapevano suonare almeno uno strumento. Vi
presentiamo un resoconto che, pur non pretendendo di esaurire completamente tutti i
temi trattati nel corso degli incontri, vuole essere una sintesi degli argomenti principali
affrontati e delle sensazioni suscitate dalla fusione di immagini e musica. Un caloroso
ringraziamento alla prof.ssa Boni per l’impegno profuso in questa emozionante quanto
inusuale iniziativa.
Sabato 7 novembre 2009 – Antiche, dolci e misteriose sonorità: viola da gamba, lirone e
baryton L’appuntamento si è aperto con la visione di immagini di dipinti del XVI, XVII
e XVIII secolo raffiguranti i protagonisti di questo incontro: il lirone e il baryton,
strumenti a corda oggi poco noti ma simili alla viola da gamba, altra grande protagonista
della conferenza-concerto. In seguito il maestro Patxi Montero ha presentato questi
strumenti illustrandone anche le caratteristiche tecniche:
- la viola da gamba, che dal XIV secolo sostituì la viella come il più importante
strumento ad arco d’Europa, si diffuse prevalentemente nei secoli XVI-XVII. Dotata di
sette (viola francese) o sei corde (viola inglese), è caratterizzata dalla presenza di una
tastiera, a differenze del violoncello. In base alle dimensioni e quindi all’estensione
melodica, la viola da gamba è denominata soprano, contralto, tenore e violone. Tutti gli
strumenti di questa famiglia (che non coincide con quella del violino) vengono tenuti
verticalmente sopra o tra le gambe: per questo motivo il nome viola da gamba.
- il lirone o lira da gamba era diffuso soprattutto in Italia tra il XVI e il XVIII secolo e
utilizzato come accompagnamento per la voce.
- il baryton, strumento della famiglia dei cordofoni ad arco, caduto in disuso alla fine del
Settecento, ha un manico a tastiera a sei o sette corde. Dietro il manico, il baryton
presenta un’altra serie di corde che vibrano in simpatia con le note suonate con l’arco
oppure possono essere pizzicate col pollice. Haydn scrisse moltissimi pezzi di difficile
esecuzione per questo strumento.
Il Maestro Montero ci ha quindi fatto apprezzare questi strumenti con l’esecuzione di
brani di Ganassi, Monteverdi, Hume, Hotman, Mr. Sainte-Colombe padre e figlio, Mr.
Demachy e M. Marais.
Sabato 21 novembre 2009 – La romanza da camera fra musica e poesia Le musiciste
protagoniste di questo appuntamento dedicato alla romanza da camera, Angela Amato
(soprano e violino) e Cristina Calzolari (pianoforte), hanno interpretato una selezione di
diverse romanze, composizioni per voce e pianoforte largamente diffuse in Italia per
tutto l’Ottocento. Questi brani erano destinati ad essere eseguiti non nelle ampie sale dei
teatri, ma nell’atmosfera più intima e aristocratica dei salotti privati, dove nobili e artisti
amavano riunirsi, ambienti molto simili a quello che l’Accademia di Scienze Lettere e
Arti offre per questi concerti. Le romanze da salotto italiane, allo stesso modo
dei lieder tedeschi e delle melodies francesi, sono un genere che unisce felicemente
poesia e musica, dove il pianoforte aiuta a completare ed arricchire l’espressività che la
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