Storie


Una storia per dare voce alle emozioni: “Il buco”, di Anna Llenas, ed. Gribaudo

"Il buco"Spesso le storie e i libri diventano un veicolo per riconoscere e dare voce alle emozioni.
Soprattutto quelle più impegnative, le più nascoste, come l’angosia e la paura.
Raccontare insieme, ascoltare le riflessioni dei bambini mentre insieme si ripercorre la storia attraverso la rielaborazione grafica, offre uno spazio importante di rielaborazione emotiva personale.
Cercare di capire, come fa Giulia, la protagonista della storia, quando si sente dentro che qualcosa non va, ma non si riesce a capire che cosa è e soprattutto come farlo passare o anche solamente come esprimerlo.

 

Trama

"Il buco"Giulia è una bambina con una vita ordinaria e tutto sommato felice finchè il suo mondo non scompare di colpo e lei si ritrova con un vuoto dentro, un “buco” nella pancia a seguito di una perdita inaspettata. Invano cerca di chiuderlo e di tornare a sentirsi come prima.
Giulia crede di dover fare il possibile per chiudere questo buco senza però sapere come fare. Cerca di riempirlo con qualsiasi cosa le passa davanti, cibo, carezze, ricerca di amore e di attenzioni, ma tutti i tappi sono troppo grandi o troppo piccoli per riparare quel corpo di bambina attraversato dal vento freddo.
Forse il tappo giusto è un buon dolce? Un simpatico ragazzo con cui trascorrere del tempo? O forse è meglio riempire la giornata con oggetti materiali e falsi amici’
"Il buco"Giulia capisce che nemmeno cercare il tappo giusto può aiutarla e così smette di cercare e decide di fermarsi. Fermandosi però, le torna il mal di pancia…allora cade a terra e inizia a piangere, senza smettere per un bel po' di tempo.
Nel silenzio, però, una vocina le suggerisce cosa fare, le suggerisce di provare a guardare dentro di sé e da quel momento tutto cambia. Dopo un primo momento di smarrimento Giulia, decide di provare e ne resta entusiasta. Scopre nuove parole, nuovi colori, emozioni mai provate prima e capisce che intorno a lei c’è un mondo che merita di essere vissuto.
Giulia impara così a d avvicinarsi agli altri, con un po' di paura iniziale, ma scopre una bellezza dentro di sé da farle superare ogni limite.
Il famoso buco nella pancia inizia a rimpicciolirsi, a far meno male, fino a quando il dolore scompare.
Il buco, però, non si chiuderà mai del tutto, perché solo attraverso quel buco lei potrà tornare in quei mondi fantastici che sono riusciti a farla stare meglio.

 

Commenti e riflessioni dei bambini

“...Giulia è una bambina... che fa tante cose… va a scuola, va a giocare al parco… si diverte, poi un giorno non si sente bene… gli viene il mal di pancia e diventa triste… ma non lo sa perché...”
M. 6 anni

"Il buco"“…Lei vede che è un buco che è nella pancia… ma non è un buco vero, è che lei ha paura, di tante cose, dei draghi, delle cose tristi e non sa come fare… per farlo passare...”
T. 8 anni

…Io delle volte ho paura, allora la mamma mi fa le carezza sulla pancia o sulla testa…sta un po’ vicino a me… Giulia mangiava molti dolci ma aveva paura lo stesso…”
A. 5 anni

“…Per far sparire la paura allora Giulia pensa a delle cose belle…i fiori…gli animali che sono i suoi preferiti…poi che quando è triste allora fa un disegno colorato e lo regala a qualcuno…
Infatti se vai a trovare un tuo amico e ci giochi insieme dopo stai meglio…però  non si deve litigare, perché se litighi poi ti arrabbi e ti rovini la giornata…”
S. 7 anni

“…Se ti succede qualcosa che non ti piace non è che sei molto felice…come me che sono qui all’ospedale perché mi devono farei prelievi del sangue…e delle volte mi arrabbio perché non li voglio fare…pero’ se vengo qui a disegnare un pochino mi passa …la rabbia…”
E.6 anni

 


 

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