Page 38 - Narrare i diritti
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Alla Famiglia De’ Gatti era imposto di dare la caccia ai topolini a tutte le ore, con il bello e il cattivo


         tempo, con la neve e con il vento, con la pioggia e con il sole.

         …Eh già proprio il sole che ogni santa mattina Ser Gallo doveva annunciare con il suo Chicchirichì


         per svegliare i padroni.

         Lavoro dopo lavoro il tempo passava e tutte le mattine al nascere del giorno i cuccioli della fattoria

         partivano per andare a scuola ad imparare lettere, numeri e segni.


         Ma quando non erano a scuola ai cuccioli veniva chiesto di svolgere gli stessi compiti dei genitori. In

         questo modo non gli rimaneva tempo per giocare con gli amici, leggere un libro, ascoltare una storia

         o riposare.


         Questo era un grosso problema per Polletto Degalli che nonostante i grossi sforzi alla mattina


         non riusciva ad alzarsi da letto per cantare al risveglio del sole.

         Per Lupetto Facciolaguardia invece il mattino era il ben venuto! Lui di notte doveva star sveglio, ma

         che paura che aveva!  Paura non solo delle volpi e delle faine, le malandrine, ma anche delle ombre,


         dei fruscii e di tutte quello che non si vede e non si sente.

         Lupetto non  era il  solo  a dovere rimanere sveglio di notte.  I topolini, si sa, sono animali notturni,

         appena arriva il buio escono dalle loro tane e affollano i granai. Zoppolino De’ Gatti allora, il gattino


         del contadino, doveva dare la caccia a quegli animaletti così svelti ed astuti. Per lui però questa non

         era impresa da poco, infatti era nato con una zampetta storta e, sebbene fosse il più bravo di tutta la


         cucciolata a fare di conto, non si poteva dire altrettanto per la caccia ai topi.
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