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LA CITTA’ DEL GIOCO



                                                                     Barbara Boato





         In un paese molto lontano viveva un bambino di sette anni che si chiamava Popy.

         Abitava  in  una  casupola  sperduta  in  aperta  campagna;  intorno  ad  essa  non  c’era  nulla,  proprio


         nulla… Solo immense distese di campi da coltivare.

         I suoi genitori erano contadini così poveri che l’unico loro sostentamento era quello di guadagnare

         un po’ di soldi dalla vendita di frutta e verdura.


         Naturalmente  essi  chiedevano  aiuto  a  Popy  che  doveva  lavorare  con  fatica  per  quasi  tutta  la

         settimana; riusciva ad andare a scuola solo al venerdì  e, quello, era davvero un giorno speciale per

         lui perché poteva finalmente incontrare Pupy, il suo grande amico del cuore.


         Tornando a Popy, egli lavorava sodo tutto il giorno e non aveva mai tempo per giocare. La sera,

         dopo  cena,  si  rifugiava  finalmente  nella  sua  cameretta  dove  si  divertiva  ad  accudire  per  finta  un

         piccolo fantoccio di legno che gli aveva costruito il suo papà.


         Era proprio lì che, ogni sera, la sua mente lo faceva sognare ed immaginare un mondo popolato da

         tanti  bambini  che  si  divertivano  insieme;  un  mondo  con  una  grande  quantità  di  scivoli,  altalene,

         bambole, soldatini, macchinine e tutto ciò che potesse rendere felici i bambini.
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