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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2011

            3 ai 17 anni in programmi educativi e psico-sociali all’interno di 70 strutture
            appositamente predisposte.
            In particolare, la costruzione di latrine e di canali di scolo nei primi 3 mesi dopo il
            disastro ha scongiurato il pericolo di epidemie. Le scuole hanno regolarmente concluso
            le attività seppure in gran parte all’interno di tende, garantendo il servizio mensa per i
            bambini. E la ricostruzione dei primi villaggi è iniziata dando un lavoro retribuito alla
            popolazione stessa.
            Il resto delle risorse verranno impiegate per la ricostruzione nell’arco di 18 mesi.





            Pronti? Partenza? …Via!
            24 gennaio 2011 - Varie.



            Stiamo ultimando i preparativi, stiamo comprimendo gli ultimi maglioni in valigia e
            abbiamo deciso chi porterà il phon… Siamo pronte, non vediamo l’ora di partire, ma
            sappiamo che non sarà un viaggio come gli altri.
            “È da due anni che sogno di andarci perché molte persone mi hanno raccontato di una
            esperienza simile…dicono che sia una sensazione unica che lascia sicuramente qualcosa
            nel cuore, per sempre”, dice Lidia
            “Sarà un viaggio che servirà ad arricchire non solo le mie conoscenze ma soprattutto ciò
            che sono, so che mi aiuterà a diventare una persona migliore. Sfideremo il freddo e ogni
            altra avversità per poi raccontare, una volta tornati, come ci siamo sentiti venendo a
            contatto con una realtà che purtroppo è avvenuta. Ancora non riesco a immaginare quali
            saranno le sensazioni, ma so che saranno forti.” Ci confida Micaela
            Noemi, paradossalmente, si sente un po’ in colpa. “So benissimo di essere una delle
            poche ‘fortunate’ che vivrà quest’esperienza e che, a differenza di molti, si è impegnata a
            ricordare. Parlerò di ciò che ho visto alla mia famiglia e ai miei amici e a chiunque sia
            interessato; mi assicurerò che ciò che ho visto rimanga ben saldo nelle persone.
            Ma mi sembra che ogni cosa che possa scrivere o dire, a fronte di tutto quello che fino
            ad oggi è stato scritto o detto sia assolutamente banale, fuori luogo e privo di senso.
            Insomma, io passerò quel cancello. Patirò il freddo dell’inverno e sentirò sotto ai miei
            piedi, anche se solo per un giorno, quel ‘maledetto fango polacco’ di cui Primo Levi
            tanto ha parlato. Ma avrò giacca, sciarpa, cappello e guanti.
            Forse questo viaggio non basterà, forse invece sono solo io che esagero. Ma è mio
            dovere di cittadina chiedermi se tutto questo possa veramente bastare per poter dire di
            aver fatto la mia parte.”
            Valentina è rimasta molto colpita dalle immagini che ha visto in internet ma “osservare
            queste foto è una sensazione davvero strana, che ho provato poche volte nella mia vita.
            Ho visto foto di forni crematori, di cadaveri ammucchiati l’uno sopra all’altro come
            sacchi di immondizia, bambini ridotti a pelle e ossa, di esperimenti fatti su ebrei usati
            come cavie, e quello che riesco a sentire è sgomento, orrore e stupore per quello che



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