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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2011
Una componente che ci ha appassionato ad abbracciare questa idea di “stewardship” è
stato sicuramente la riflessione a cui ci ha condotto uno dei nostri tutor, Alessandro
Baraldi. Quanta violenza si consuma su uno dei nostri scenari preferiti: il campo
sportivo! E ricordando episodi drammatici ancora vivi nella memoria di tutti, abbiamo
saputo trovare la giusta motivazione che ci indotto a raccogliere la sfida.
Tra gli aspetti apprezzati c’è stata, pur nell’attività comune, la valorizzazione del lavoro
del singolo che, se opportunamente indirizzato e sostenuto, riesce a diventare
protagonista e a fare emergere abilità che in diverso contesto non avrebbero il giusto
risalto.
Abbiamo constatato una significativa evoluzione dell’atteggiamento della classe nei
confronti di questo progetto che ha coinciso con la nostra progressiva crescita in
autostima e consapevolezza delle nostre individuali abilità: infatti stavamo “ imparando
facendo” o “learning by doing” – come dice la nostra prof.ssa di Inglese; anche questo
fa parte dell’etica cooperativa: valorizzare l’individuo per valorizzare il gruppo.
In questo clima partecipato con un progetto che si sviluppa nel corso dei mesi,
progressivamente l’obiettivo comune acquista evidenza in tutti progressivamente e si
chiarisce il ruolo che, per effetto sinergico ognuno, può assumere nello scenario. La
cooperazione, per quella sua idea straordinaria di condivisione dei valori e delle
responsabilità trasmette in modo semplicemente convincente l’effetto dell’ idea di
“cordata” in cui il contributo di ciascuno determina l’esito finale.
L’interazione e lo scambio reciproco insieme all’energia culturale messa in campo sono
un ulteriore aspetto generalmente condiviso per l’evidenza con cui si pone il fatto che
per realizzare un’idea comune, tutti sono chiamati al rispetto di tempi e consegne.
Questo è decisamente un altro fattore educativo di crescita contenuto nel “learning by
doing” che batte tutti gli interventi verbali o consigli spesso inefficaci e disattesi degli
insegnanti..
A proposito di docenti, anche a loro la cooperazione fa assumere una nuova
dimensione. L’insegnante, presentandosi sotto una nuova luce, propone idee, suggerisce
riflessioni, stimola soluzioni lasciando libera espressione alla creatività dei suoi studenti, i
quali tra un “peer learning” e un “cooperative learning” arrivano a conquistarsi la tanto
preziosa l’autonomia.
Appunto in un momento dell’adolescenza in cui iniziano a prendere vita le prime
riflessioni sul futuro, questa esperienza ha sicuramente contribuito ad aprire qualche
spiraglio di luce e fiducia sul complesso mondo del lavoro e a mettere nello Zainetto
Alato di ciascuno una risorsa significativa in più per il futuro.
Che dire infine dell’intervento dei Tutor? Sono semplicemente determinanti con la loro
capacità di dialogare, sostenere e valorizzare lo scorrere dell’attività .Anche questa volta
sono stati formidabili ispiratori nel consentire che un progetto, delineato nella fantasia,
approdasse ad una virtuale fattibilità e che ancora una volta le API laboriose dell’”ITC
J.Barozzi” danzassero con gioia insieme al CALABRONE del caro Ivano Barberini.
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