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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2010
all’inizio devi fare un sacco di sacrifici, ad esempio ho dovuto rinunciare alla macchina,
perché mantenerla costa e infondo io passo molti mesi all’estero.
In Italia la fotografia è apprezzata o finanziata come all’estero?
Non lo so, perché da esperienze indirette so che negli Stati Uniti, soprattutto a New
York la fotografia è molto quotata. Non ho idea di quante differenze ci siano in Europa,
adesso sicuramente con la crisi si è abbassata la richiesta di fotografie, soprattutto di
qualità. Ci sono dei giornali italiani in cui la qualità fotografica è molto bassa, si tende a
tenere l’immagine in secondo piano. Spesso le riviste preferiscono andare su internet e
prendersi una foto qualunque pagandola pochissimo, però nel fotoreportage c’è un taglio
personale, una storia costruita in particolare, non è la stessa cosa. Pochi giornali sono
attenti a queste cose, molti altri le trascurano nettamente. Proprio poco tempo fa parlavo
di quest’argomento con un altro fotografo che ha appena vinto il Wordpress foto e
condivideva la mia idea. Secondo me se le persone sono disposte a spendere 4 euro per
avere delle informazioni che potrebbero trovare anche su intenet, probabilmente sperano
di trovare nel loro acquisto contenuti di qualità e approfondimento. In questo momento
una rivista che fa davvero approfondimento è “L’internazionale”, ed una attenta all’uso
dell’imagine è “vanity fair”.
Cosa consiglierebbe a un
giovane sedicenne che vuole
intraprendere il suo mestiere?
Non saprei, perché io a sedici
anni non sapevo minimamente
che avrei fatto il fotografo e il
fatto di averlo scoperto a 23
anni non mi ha assolutamente
penalizzato, anzi ci sono
tantissime persone che hanno
cominciato tardi, altri invece che
hanno cominciato a 10 anni ma
che tuttora fanno delle foto
amatoriali cioè non brutte ma
senza un taglio personale, di
quelle foto come se ne possono trovare migliaia. Il consiglio sarebbe di continuare a
coltivare le proprie passioni e di fare cose sempre molto stimolanti, leggere, ascoltare un
certo tipo di musica, comunque pensare . Qualunque cosa si faccia l’importante è
guardare il mondo con un occhio critico, anche le cose più banali hanno dietro una
motivazione: nel mio caso la fotografia mi permette di analizzare bene le immagini.
Nella fotografia come in tutte le cose non esistono atteggiamenti che ti possano favorire
o aiutare, bisogna avere sempre la mente aperta: per me gli stimoli maggiori nascono al
di fuori della fotografia, soprattutto l’ultimo mio lavoro, quello sulla striscia di Gaza è
stato ispirato principalmente da due canzoni di De André.
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