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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2010


            ALDO SOLIGNO E LA FOTOGRAFIA

            18 aprile 2010 - Arte, Mostre e Società.


            Ecco una nuova vittima di “Voci dal B(r)anco” è Aldo Soligno, un giovane fotografo
            modenese, impegnato, anzi impegnatissimo come dimostra il suo ultimo progetto “Calati
            nel Piombo Fuso” sulla guerra nella Striscia di Gaza. Ama viaggiare, ascoltare De Andrè,
            l’arte, l’informazione e ovviamente la fotografia. Andiamo a conoscerlo meglio!


            Qual’è stato il tuo percorso per diventare
            fotografo?
            Fino all’università non avevo mai preso in mano
            una macchina fotografica, poi ho fatto
            l’Erasmus e lì ho cominciato a scattare assieme
            ad altri miei amici. Questa esperienza è stata
            importantissima per me infatti vivendo con
            polacchi e spagnoli mi è venuta la curiosità di
            conoscere anche altre realtà al di fuori di quella
            Italiana. Successivamente ho cominciato a
            viaggiare solo per la fotografia, ricordo che ero
            molto incuriosito dall’Europa dell’est e grazie
            alla borsa di studio Erasmus mi ero comprato
            una macchina fotografica professionale. Quando
            sono tornato in Italia una persona ha visto per
            caso le mie foto e mi ha detto: “Sei bravo, potresti provarci!”. Allora ho fatto un master
            in foto giornalismo e di lì ho intrapreso la mia strada. Diciamo che è stata una cosa
            piuttosto casuale: fino a sei anni fa non avevo mai preso in mano una macchina
            fotografica. Ad un certo punto della mia vita ho capito che per continuare fisica dovevo
            amarla non solo studiarla, ma in me c’era già una nuova passione; ricordo che un
            professore a un esame mi diede 26 e mi fece capire che avevo sicuramente studiato ma
            che avrei dimenticato tutto il giorno dopo: aveva ragione.
            Se hai cominciato a fotografare solo sei anni fa come hai fatto in così breve tempo,
            facendo solo un corso a diventare così bravo?
            In realtà il corso non ti insegna a fotografare; quello che conta davvero è avere “un po’
            d’occhio” poi per tutto il resto basta prendersi un libro e studiarselo. Il corso ti insegna a
            scrivere con la fotografia. Per esempio, come un giornalista deve saper comunicare
            attraverso le sue parole così il fotografo attraverso l’immagine. Infatti una delle cose più
            brutte all’inizio è dover rinunciare a immagini molto belle ma che non centrano nulla con
            la storia che devi scrivere. L’importanza della foto non sta nella sua bellezza ma
            nell’insieme di emozioni che deve suscitare se combinata con altre.
            A cosa sei costreto a rinunciare viaggiando?
            A tantissime cose; viaggiare costa, la fotografia paga pochissimo, quindi soprattutto




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