Page 12 - scrivere in prima
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Tradurre invece di correggere!
       Tradurre invece di correggere è stata la tecnica
       utilizzata, suggerita dal testo. Non è stato difficile
       per me, poiché è nel mio stile di insegnamento non
       stigmatizzare gli errori ma interpretarli, in senso
       rodariano, come utili e necessari.
       Infatti ai bambini e alle bambine intono la seguente
       filastrocca:
       chi non fa non sbaglia mai
       ma si chiude come un riccio
       se ci provi e fai un pasticcio
       sta’ sicuro imparerai!
       Così ognuno ha fatto da solo.
       Abbiamo alleggerito il peso negativo dell'errore: i
       bambini e le bambine hanno scritto come erano
       capaci di fare e poi io “traducevo” per loro.
       Sono     stata   lì   al   loro    fianco,   disponibile
       all'osservazione, all'ascolto, senza giudicare né
       correggere, ma pronta a “tradurre” ciò che
       scrivevano. (foto dal quaderno)
       Bastava che loro leggessero il proprio scritto perché
       io potessi trascriverlo correttamente (ad esempio
       dall'  “omarese”     all'italiano,  la   nostra   lingua
       comune).
       Anche solo una lettera giusta per una parola era
       considerato un buon risultato, il punto da cui partire
       per imparare a scriverla tutta nel modo corretto.
       Un percorso sereno, costellato di piccoli traguardi,
       fino alla conquista della meta finale, lo stadio
       alfabetico, cioè la trascrizione corretta dei fonemi                                                                            10
       (suoni) in grafemi (lettere).
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