Page 38 - Libri per bambini
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Una  bella  storia  non  può  non  contemplare  anche  il

               sotterraneo, il sovversivo, la trasgressione. Storie, dunque che
               non  solo  avvincono,  non  solo  sorprendono  o  divertono,  storie
               che  offrono  distillati  di  saggezza  o  hanno  il  potere  di  far

               intuire verità profonde. Storie forti.
               Una  storia  “forte”  è  innanzi  tutto  una  storia  che  si  ricorda

               per se stessa e non per l’abilità di chi l’ha raccontata.
               Possiede  un  senso  di  verità  universale  e  raggiunge  così
               profondamente  il  lettore,  l’ascoltatore  da  riuscire  a  portarlo

               ad  un  momento  di  trascendenza.  Le  storie  deboli  sono
               ovviamente  l’opposto,  il  loro  difetto  più  grave  è  mancare  di
               autenticità, e i bambini le rifiutano per istinto.

               Non importa se sono tristi o allegre, tragiche od orrifiche. Il
               tono non è determinante. Per essere forte una storia non deve
               necessariamente essere seria. “L’uomo pensa Dio ride” dice un

               proverbio ebraico.
               La  comicità,  il riso,  nella  tradizione  ebraica stanno  molto in

               alto: si infiltrano con misurata perizia anche negli interstizi
               del tragico, e le storie che ne vengono pervase diventano più
               leggere, pur continuando a rivelare i segreti della condizione

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               umana. Si può essere lievi e forti allo stesso tempo.
               Come con “Topo Leo” dove si incontrano

               tutti i sentimenti contrastanti che
               si possono provare dinnanzi “all’Altro”
               e dinanzi al distacco in assoluto la

               “Morte” il tutto condito dalla leggera
               ironia grafica di Tony Ross.

               Edito da Nord-Sud.

               Di fronte ai dubbi di genitori e

               insegnanti uso le parole di Marco Dallari: “E’ dall’accumulo di
               esperienza  che  un  bambino  è  in  grado  di  allargare  il  suo
               campo  di  interazione  e  comprensione  del  mondo:  tanto  più

               avrà  visto,  udito  e  sperimentato,  tanto  più  sarà  feconda  la
               sua  attività  di  immaginazione,  riflessione,  incubazione.




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                  R. Valentino Merletti “Raccontar storie”, Mondadori, 1998
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