Page 12 - Narrare i diritti
P. 12
“Come ti chiamerai?”
“Meenal, sahib”
“Benissimo, e Meenal sia”.
La donna che accompagnava il signore ha scritto qualcosa su un bel foglio di carta che ha poi
arrotolato. Mentre me lo consegnava, mi ha accarezzato la testa. Io ho congiunto le mani e ho fatto
un piccolo inchino per ringraziarli. Poi ho stretto al cuore quel pezzo di carta. Subito dopo è toccato a
mia sorella e a un’altra amica.
Quando la cerimonia è finita, mentre tutti battevano le mani, abbiamo sentito l’impulso di cantare. E
abbiamo iniziato a intonare uno dei nostri canti, uno di quelli che cantiamo nelle occasioni più
festose, per esempio quando nasce un bambino maschio. E abbiamo continuato a cantare, per la
strada, nel pulmino, al quartiere. Lì abbiamo ballato e saltato sotto gli sguardi attoniti degli anziani.
Oggi è la nostra festa ed è come se fossimo nate di nuovo. Da oggi non sono più Naku, sono
Meenal, una gemma preziosa, perché io sono unica e di inestimabile valore.