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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2010


            discutibili affermazioni del ministro Sacconi e del ministro modenese Carlo Giovanardi
            chiamato a sostituire Berlusconi nell’apertura del convegno. Conosciamo un Giovanardi
            per certi versi attento alle problematiche familiari e giovanili e ci spiace che si sia lasciato
            trascinare in polemiche che rischiano, per il desiderio di voler appoggiare certe posizioni
            della gerarchia, di sviare ancora una volta l’attenzione dai reali problemi delle famiglie.
            Nel convegno infatti è stata fatta a più voci, un’analisi approfondita sul ruolo della
            famiglia nella società italiana, sui servizi, sul ruolo della donna nell’assistenza e nella cura
            di anziani e minori; sull’educazione dei   figli; sull’ affido e sulle adozioni; sul lavoro
            giovanile e femminile ecc. Il card Tettamanzi ha affermato che “la bontà di un albero
            non si riconosce dalle radici ma dai frutti”.


            E mentre si siccute sul tipo di famiglia tradizionale o no, sulle copie di fatto e sulle
            biotecnologie,   si rischia di non sostenere i giovani che si impegnano a creare nuovi
            nuclei familiari capaci di accogliere i figli.


                                                                                             Beppe Manni







            PORTICI DEL GRANO: KALONGO IN 22 SCATTI


            22 novembre 2010 - Varie.


            Portici del Grano, la colonna portante del quale la nostra redazione ha visitato del centro
            storico di Parma, fino al 21 novembre ospita una mostra fotografica itinerante che presto
            sarà a Modena. Scatti nitidi, decisi, in bianco e nero, inevitabilmente attirano l’attenzione
            dei passanti. Ogni immagine è un “documento scritto” che vuole raccontarci un piccolo
            episodio della vita quotidiana di Kalongo, un campo-profughi nel settentrione
            dell’Uganda, divorato da 25 anni da una guerra fra truppe governative e i ribelli.


            Le guerre, portano molta sofferenza alla popolazione civile, soprattutto nei paesi in cui
            l’equilibrio si regge sulla comunità. I campi profughi sono una soluzione temporanea,
            anche se molti si radicano. Infatti i rifugiati non hanno un posto dove andare, non hanno
            più una casa, un terreno da coltivare e il bestiame da allevare. In un paese che per la sua
            varietà climatica potrebbe offrire tanto. Sono persone in situazione di assoluta o quasi
            assoluta povertà, schiacciate dal dolore della perdita dei famigliari. Molte sono le donne
            abusate, uomini mutilati: bambini senza mamme o le mamme senza bambini, interi
            villaggi sono senza un capo a cui fare riferimento. Ma anche in queste realtà cosi difficili
            traspaiono i sentimenti comuni a tutti, dalla speranza, ai ricordi, dagli affetti al piacere di
            aggregarsi, di rendersi utili e contribuire orgogliosamente  per creare e ricreare.




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