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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2010
mansioni lavorative e gli orari di come suddividere le mansioni della comunità,
interamente svolte dai ragazzi presenti. Bisogna lavare gli indumenti, stirarli, riassettare le
camere, cucinare con la supervisione di un cuoco esterno e preparare le tavole.
Svolgono anche alcune attività che aiutano loro a mantenersi, come la gestione di una
serra, l’organizzazione di ricevimenti vari, la costruzione di opere edili per la comunità, il
restauro di mobili d’antiquariato e la vendita diretta al pubblico dei prodotti nelle sagre e
fiere paesane. Per i ricevimenti utilizzano le sale o meglio ancora, se durante la bella
stagione, il giardino.
La serra, invece, si trova il in luogo distante dalla sede, dove coltivano piante e fiori da
rivendere anche in occasioni particolari davanti alle scuole.
Tutti i problemi privati o di gruppo che insorgono durante l’arco della giornata vengono
discussi tutti insieme tramite la chiamata alla riunione da una campanella posta al centro
del cortile dove tutti possono sentirla.
E’ pur vero che in queste strutture nessuno vorrebbe mai entrare perché si è comandati e
limitati; ma con il coraggio di credere negli operatori e in se stessi riuscendo a valutare i
lati negativi della sofferenza, si può trovare la forza di valorizzare e apprezzare
nuovamente la vita con la voglia di viverla.
Barbara Baravelli
27 gennaio 1945. IL BAROZZI RICORDA…
12 febbraio 2010 - Varie.
« Non siete venuti in un sanatorio, ma in un campo di concentramento tedesco. Da qui
non c’è altra via d’uscita che il camino del crematorio. Se a qualcuno questo non piace,
può andare subito contro il filo spinato. Se in un trasporto ci sono degli ebrei, non
hanno diritto a sopravvivere più di due settimane, i preti un mese e gli altri tre mesi »
…Queste sono le parole con cui il primo direttore di Auschwitz 1, Karl Fritzsch, ha
“accolto”
i primi deportati ebrei, destinati a vivere sulla loro pelle tutta la crudeltà del genere
umano, concentrata ed esplosa in quegli anni bui della nostra storia. “Bui” non perché ha
una connotazione con il medioevo, bensì con l’offuscamento della ragione, che ha spinto
il genere umano a trasformarsi in bestie senza cuore, pronti ad uccidere, spiare e …4
giugno passeranno 70 anni da quel giorno, e il 27 gennaio sono passati 65 dalla
liberazione di Auschwitz, cittadina polacca tristemente nota nel tutto mondo per
l’insieme di campi di concentramento in cui i nazisti hanno tolto le vite a più di
1.000.000 persone, tra cui gli ebrei, zingari, oppositori politici ed omosessuali.
“Un treno per Auschwitz” è uno tra i progetti che la fondazione “Fossoli” propone alla
nuova generazione – viaggio, che serva a far vivere un’esperienza unica, che ha lo scopo
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