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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2010
INTERVISTA A DAVIDE CERULLO
2 aprile 2010 - Società.
In questi giorni in cui Modena è interessata da fatti di camorra, Voci dal Branco ha
intervistato Davide Cerullo, nato a Scampia, autore del libro “Ali bruciate” ed ex
membro della Camorra che ha deciso di cambiare vita.
Ci parli della camorra?
E’un’organizzazione criminale che usa mezzi puliti per fare cose sporche. Non è un
fenomeno circoscritto al sud Italia è ovunque.Oggi posso affermare che è il non-senso
della vita; non ho mai visto un uomo più morto di un camorrista.
Chi è il camorrista?
Il camorrista non è solo quello che spara, è quello che sta zitto, sta in disparte. Si adatta e
non prende posizione.
Ci parli dei tuoi inizi ?
Abitavo in una famiglia povera, quattordici fratelli ed un papà che ha pensato bene di
andarsene. La strada mi ha “adottato”. Mi sono fatto degli idoli, il mito del forte, il boss,
il camorrista, perchè in lui vedevo la realizzazione della mia vita. Non chiede il
curriculum, solo il coraggio.Oggi la Camorra riesce a dare lavoro. Ho bruciato molte
tappe;stavo assieme a persone molto più grandi, che vedevano in me una giovane
promessa da camorrista. Guadagnavo 500 euro al giorno.
Ci racconti perché ti hanno sparato?
Sono state delle persone di un clan rivale. Non riuscivano a colpire il mio capo hanno
preso me, pesce piccolo. Sono arrivati a volto scoperto, sono scappato in un centro
ricreativo, intrappolandomi da solo. Mi hanno seguito, mi hanno puntato la pistola alle
gambe e poi a bruciapelo mi hanno colpito.Mi sono alzato,non sentivo dolore, poi sono
caduto.In ospedale ho detto,che mi avevano sparato perchè mi volevano rapinare e che
avevo reagito, così mi avevano insegnato a dire.
Tua madre sapeva ciò che facevi?
Sì, mi diceva solo di stare attento. Ma quando hai dentro il richiamo della strada, la voce
autoritaria del genitore scompare. Arrivi a un punto che viene prima il capo e poi tua
mamma.
Cosa hai pensato quando sei stato arrestato?
Avevo 18 anni; mi sono sentito un uomo, mi sentivo grande solo per il fatto di essere
ammanettato. La prima volta, 16 anni, invece mi sono sentito solo.
La religione ha cambiato la tua vita?
Si, ma più che altro la fede, perchè è per fede che si è salvati. A me ha salvato il fatto di
capire di essere amato. Il parroco di Scampia ha detto “Dio ti ama come chi non sa fare
altro”.In carcere sul letto ho trovato il Vangelo,che mi ha ridato vita.
I criminali sono irrecuperabili?
Don Luigi Ciotti dice “Gli irrecuperabili non esistono, sono un’invenzione della nostra
cattiva volontà”.
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