Riflessioni


Analisi dei tempi della lezione

Il lesson plan (scheda di progettazione della lezione) ha al suo interno una colonna specifica, in cui gli insegnanti coinvolti nella progettazione di un CORi devono indicare il tempo che immaginano di impiegare per svolgere quella determinata parte di lezione. In una progettazione di un’ora di lezione, in cui si sono fissati dei traguardi precisi, è fondamentale l'analisi delle tempistiche. Infatti, nella terza fase del CORi, quella di Riprogettazione della lezione, è molto importante analizzare le tempistiche realmente impiegate nella lezione e confrontarle con quelle ipotizzate nella prima fase, quella di Costruzione.

La tabella ha lo scopo di analizzare i tempi progettati ed i tempi realizzati della lezione indicata. Se si osservano le varie voci è evidente che si notino delle discrepanze fra la Costruzione della lezione e ciò che è realmente avvenuto. Non ci soffermeremo qui su ogni singola differenza, ma faremo un discorso più complessivo e poi ci concentreremo su un dato specifico. Se si osserva il tempo totale progettato ed il tempo reale in cui si è svolta la lezione, ci si accorge immediatamente di una differenza evidente: la lezione era stata Costruita per durare 60 minuti, ne è durata 77.
Quando abbiamo inviato la prima versione dell’articolo all’IJLLS1, il referaggio ci ha indicato che vi era una discrepanza fra il tempo progettato e quello realizzato e che nella prospettiva del Lesson Study internazionale, questo non era comprensibile. A questo punto le nostre analisi si sono concentrate in modo sempre più fine su tutti i passaggi per comprendere meglio che cosa fosse successo nel percorso. La lezione, infatti, nella sua completezza non presentava perdite di tempo o inciampi particolari che ci inducessero a identificare momenti non funzionali allo sviluppo del lavoro progettato. Un punto ci colpì in modo particolare:

Come è facile notare da questa comparazione, la restituzione dei gruppi, svolta per sviluppare le competenze argomentative delle bambine e dei bambini e socializzare i risultati dei singoli lavori di gruppo era stata progettata per durare 10 minuti, ne è durata, realmente, ben 31. La domanda che ci siamo quindi posti è stata la seguente: questo scarto, da cosa è stato determinato? Hanno ragione i colleghi cinesi nel dirci che se una lezione oltrepassa i tempi stabiliti deve essere suddivisa in due?

L’analisi dei video della lezione ci ha aiutati a cogliere qualcosa che pur sapendo, avevamo non considerato in pieno: la trasposizione culturale. La maestra, infatti non ha usato la struttura della Lesson Study “traducendola” dal contesto giapponese o cinese, ma come punto di riferimento per ripensare i propri impensati didattici. Infatti se si osserva attentamente il procedere di questa parte ci si accorge che vengono messe in atto una serie di strategie comunicative (es. il rispecchiamento) tipiche della nostra cultura didattica e poco utilizzate in oriente, che richiedono un grosso dispendio di tempo nella conduzione della conversaazione. Ancora più evidente, poi, è risultato l’uso di un quadro di riferimento teorico come la Mediazione Semiotica  in cui la discussione matematica risulta elemento fondamentale e di notevole impegno temporale. In questa prospettiva abbiamo quindi provato ad indicare ai colleghi cinesi come ci trovassimo di fronte ad una modalità di utilizzo del Lesson Study che non poteva assolutamente essere schiacciato su prssi didattiche differenti, senza che vi fosse la possibilità di modificare il contenitore metodologico.

Questo è, secondo noi il punto nodale da cui vorremmo ripensare i nostri impensati didattici per consentire ad un numero sempre maggiore di insegnanti di entrare in questa prospettiva di decostruzione continua dei propri metodi didattici.

 

Note


1 Bartolini Bussi, Maria G. & Bertolini, Chiara & Ramploud, Alessandro & Sun, Xuhua. (2017). Cultural transposition of Chinese lesson study to Italy: an exploratory study on fractions in a 4th grade classroom. International Journal for Lesson and Learning Studies. 
http://www.emeraldinsight.com/eprint/VVXZJBUHGS3NZMHFGDE9/full

L'articolo ha preso le mosse da un esperimento di un CORi, sviluppato in Italia dall'insegnante ricercatrice Roberta Munarini, sulla modalità di introdurre il concetto di frazione in una classe IV di scuola primaria.

 

 

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