Page 31 - Il mio cento e lode
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Le prime settimane in città sono state di solitudine, ma la scuola
nuova mi è piaciuta subito. Certo all’inizio è stato un po’ strano
per me, l’ambiente, i compagni, gli insegnanti, tutto era diverso,
allo stesso tempo però mi sentivo in una condizione stimolante
che mi rimetteva in gioco e così ho iniziato a istaurare nuove
relazioni, a misurarmi con situazioni e dinamiche più grandi e
complesse rispetto alla semplice e tranquilla, a volte noiosa, vita
di paese.
Il Selmi è stata la mia famiglia per tre anni, lì ho conosciuto
amici fantastici e insegnanti splendidi con i quali ho condiviso la
quotidianità dello studio, ma anche esperienze significative come
quella del teatro in lingua tedesca e gite istruttive indimenticabi-
li. L’unica tristezza è il ricordo dell’ultima campanella, il mag-
gio, per il terremoto… Peccato finire così senza un “ultimo gior-
no”, chi l’avrebbe mai detto che sarei arrivata a dire “non volevo
finisse”... Non così per lo meno, non quest’anno. Avrei voluto
salutare i compagni e le prof., avrei voluto essere lì, entrare nella
scuola e festeggiare con tutti quello che doveva essere veramente
“l’ultimo giorno” alle superiori… Invece l’unica cosa che potevo
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