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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2011
invita a guardare con sguardo diverso, meno miserabilista la migrazione e a cogliere la
dimensione epica dell’esperienza del viaggio, a dare valore alla capacità di mettere a
frutto le risorse personali, il plurilinguismo e soprattutto la voglia di farcela che anima i
migranti, allora, solo parlandone in questi termini avviene il loro pieno riconoscimento.
Alla domanda perché ha cominciato ad interessarsi degli stranieri e della loro
integrazione nella scuola, risponde:
La mia professione di pedagogista mi ha avvicinata alle problematiche
dell’apprendimento della lingua italiana per gli adulti stranieri, che circa 30 anni fa
cominciarono a stabilirsi in Italia, l’immigrazione ha messo radici e, man mano che sono
arrivati i bambini, mi sono interessata alla loro integrazione a scuola e all’apprendimento
dell’ italiano come seconda lingua.
Perché ha scritto questo libro?
Per indicare agli insegnanti come fare una buona integrazione a scuola, facendo tesoro
dell’esperienze prodotte finora e ragionare sul mondo dei futuri cittadini italiani.
La società multietnica è una ricchezza, ma non tutti la pensano così. In che modo la
scuola può lavorare per superare i pregiudizi nei confronti degli stranieri?
I pregiudizi fanno parte della natura umana, la scuola ha il compito di combatterli
portando il mondo dentro le classi, facendo conoscere la normalità delle differenze che
devono essere considerate un arricchimento reciproco che apre le menti, inoltre la scuola
deve porre attenzione alle relazioni di scambio tra bambini .
Cosa pensa della considerazione di riconoscere la cittadinanza italiana ai figli nati in Italia
del immigrati fatta recentemente dal nostro presidente Napolitano?
Sono favorevole, non ritengo giusto che un ragazzo debba aspettare fino ai 18 anni per
poter fare domanda di cittadinanza, inoltre a quel punto trascorrono altri due anni prima
di ottenerla, quindi, fino a 20 anni questi ragazzi non sanno se sono italiani o di un paese
che hanno visto uno o due volte nella loro vita.
oggi, nelle società fluide, la condizione di straniero è sempre più frequente è può
riguardare tutti. Come definisce questa condizione?
Essere cittadini della stessa terra e sotto lo stesso cielo, per cui nessuno di noi è padrone
a casa propria, ma ognuno di noi è ospite sulla terra. Questa è la condizione che
accomuna tutti gli uomini, qualunque sia la loro origine.
Che cosa pensa della qualità dell’integrazione a Modena?
Penso che questa città sia molto aperta e che nelle scuole si stia lavorando molto bene,
per questo credo che abbia tutte le condizioni per una buona integrazione.
Quale lista di parole potrebbe suggerire per una buona integrazione?
Lingua, amicizia, riconoscimento reciproco, relazione, inclusione e cittadinanza.
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