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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2012
difficoltà a studiare, fare i compiti per i giorni successivi o preparare le verifiche
imminenti. Le attività si svolgono nei locali delle scuole medie stesse per quattro ore
circa suddivise in due pomeriggi la settimana.
Il perché della scelta degli studenti delle superiori sta nel fatto che i ragazzi più piccoli
hanno un rendimento scolastico migliore se a spiegare sono più o meno loro coetanei
,piuttosto che un professore. Venticinque sono gli alunni del triennio del nostro istituto
coinvolti in questa esperienza nelle varie scuole medie del territorio modenese:
Lanfranco, Guidotti, Ferraris,Paoli, Cavour e Calvino.
Come potevamo noi della 3A del corso di elettronica e telecomunicazioni tirarci
indietro? Beh! a dire il vero siamo solo in cinque della nostra classe che abbiamo aderito
all’iniziativa, ma come dice il detto “pochi ma buoni”, no? Abbiamo chiesto di essere
assegnati alle scuole medie Calvino, che risultavano comode da raggiungere in quanto si
trovano a breve distanza dal Polo Leonardo dove frequentiamo le lezioni. Il nostro
turno è quello del giovedì dalle 14.30 alle 16.15, perciò il 19 gennaio è iniziata la nostra
avventura. Ad ogni tutor è stato assegnato un gruppetto di ragazzini, in genere due fino
a un massimo di quattro, che dovrà seguire fino al termine dell’attività, che finirà in
concomitanza con la fine degli impegni scolastici più importanti, ossia intorno alla fine
di maggio. I ragazzi portano delle materie da studiare o degli esercizi da fare e li
eseguono sotto la supervisione di noi attentissimi studenti delle superiori e se trovano
un ostacolo non esitano a chiederci spiegazioni. Quando la campana suona la fine delle
lezioni pomeridiane, i tutor devono compilare una sorta di “pagella” dove vengono
indicate, oltre alle materie svolte, anche l’attenzione, l’autonomia nel lavoro e il profitto.
Personalmente parlando, ma penso che anche gli altri miei compagni d’avventura
abbiano provato la stessa cosa, la prima sensazione è stata una profonda insicurezza:
molte le domande : “ma cosa gli devo dire?”, “ma se non lavorano cosa faccio?”, “oh ma
io non voglio stare da solo, spero qualcuno mi aiuti” , “sarò all’altezza?”. Ci sono però
anche momenti divertenti, come quello che ti chiede con aria disperata di poter andare in
bagno: devo ammettere che avere il potere di vita o di morte sulla vescica delle persone è
abbastanza esilarante. Comunque è un po’ presto per tirare le somme, dato che gli
incontri sono stati relativamente pochi, ma fino ad ora l’impatto è stato positivo,
abbiamo imparato a conoscere i ragazzi che seguiremo sino all’estate, fatto un ripasso di
argomenti affrontati innumerevoli anni addietro ma, cosa secondo me più importante,
siamo riusciti a portare alla luce un altro aspetto di noi non ancora scoperto, quasi
paterno possiamo dire, anzi anche materno dato che non siamo solo maschi a
partecipare.
Quindi che dire, cosa ci riserverà questa avventura? Lo scopriremo solo vivendo!.
Alessandro Gatti
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