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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2010
Mercoledì mattina, nonostante un nostro accurato controllo il martedì pomeriggio e la
certezza di avere chiuso porte e finestre, siete riusciti ad entrare. Si è ripetuta la scena del
venerdì precedente (chiusura con catene e lucchetti).
L’occupazione è durata fino a sabato.
Giovedì è stata fatta entrare la segretaria (su nostra insistenza) e venerdì e sabato gli
impiegati.
I collaboratori scolastici, gli insegnanti, il preside, non sono stati fatti entrare. Non
scendo nel dettaglio di queste 4 giornate, sarebbe troppo lungo.
Sabato sera alle 19,00, la prof Moretti , il prof Palazzi e io abbiamo fatto un sopralluogo.
Da questo primo controllo risulta mancare il nuovo computer touch screen e alcuni
crocifissi.
Questi, molto sinteticamente i fatti. In realtà la cosa è stata molto più pesante, per chi
l’ha vissuta, di quanto io possa rendere questa breve cronaca.
Perché questa lettera?
Perché è evidente che, come scritto in premessa, occorra con voi un chiarimento. Questo
chiarimento prevede un grosso sforzo da parte di tutti. Intanto vi propongo alcune
riflessioni, alcune delle quali vi sono già state avanzate, sia da me che da vostri
insegnanti.
1) i contenuti della protesta. Può essere che parte di questi contenuti potessero essere
condivisi anche da me o da parte dei docenti. Poiché il confronto sui contenuti non c’è
stato (siamo stati estromessi dalla scuola) non è dato saperlo. Inoltre: da resoconti e
interviste di questi giorni sono usciti diversi contenuti e argomenti dalle varie scuole di
Modena. Dal San Carlo cosa è uscito? Che sarebbe stato rotto un computer? Che gli
studenti non hanno permesso a docenti e preside di entrare?
2) La condivisione: la proposta che vi era stata avanzata (giornate di autogestione) è
stata rifiutata. E’ un peccato, perché se aveste accettato il confronto si sarebbe potuto
avviare un percorso, su alcuni temi, condiviso dagli insegnanti. Altre scuole di Modena
hanno accettato l’autogestione. Cosa volevate dimostrare? Che siete più duri? O forse al
Liceo San Carlo fino ad ora avete trovato in insegnanti e preside non interlocutori
credibili ma antagonisti? Avete riscontrato in questi anni la impossibilità di dialogare? Per
noi è importante saperlo, perché se abbiamo sbagliato è giusto che su ciò possiamo
riflettere.
3) Democrazia 1: in democrazia tutti hanno diritto di partecipare, ma queste cose
dovreste saperle bene, visto il tipo di scuola che avete scelto. Chi ha deciso chi avesse
diritto di partecipare e chi no?
4) Democrazia 2: in democrazia si eleggono dei rappresentanti, che appunto
rappresentano gli altri che li hanno eletti. Che piaccia o no questa è una regola
fondamentale. Durante l’occupazione i nostri interlocutori principali non erano i
rappresentanti eletti dagli studenti. Questo pone un problema: adesso chi parla per chi?
Chi rappresenta gli studenti? Leggo da internet che si è costituito un Kollettivo studenti
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