Page 5 - Sei conversazioni filosofiche
P. 5

Il cerchio di discussione in 2°A




        Paolo Zanni










        Rileggendo queste 6 discussioni filosofiche alcuni mesi dopo il loro accadimento, resto nuo-
        vamente stupito. Provo la stessa gioiosa meraviglia del momento in cui sono avvenute.


        Illustrando la PEDAGOGIA DEI CERCHI, ho definito di recente il gruppo pensante dei bam-
        bini che ragionano in cerchio come una BOMBA COGNITIVA, un’espressione forse esage-
        rata o fuorviante, ma suggestiva per descrivere l’energia intellettuale che si sprigiona in queste
        occasioni.


        È impressionante, e perfino commovente, talvolta, per un insegnante in attento ascolto tro-
        varsi di fronte ad un gruppo di bambini motivati che, intervenendo a turno, si arrovellano

        attorno a un tema che li coinvolge!!!


        Quanto più tempo noi insegnanti dovremmo dedicare in classe ai bambini per ragionare, par-
        lare, ascoltarsi, fare ipotesi, ripercorrere le proprie immagini mentali, ricorrere al loro pensie-
        ro logico o, viceversa, alle loro potenti immagine analogiche, attingere alle proprie esperienze,
        come alle parole lette o ascoltate in altre occasioni!


        Tali discussioni sono formidabili occasioni di educazione al pensiero e al pensare insieme;
        attraverso l’ascolto reciproco, offrono un “discorso (logos) prossimale” a cui tutti i bambini

        della classe possono attingere, secondo le loro capacità, solitamente con maggior frutto che
        ascoltando l’insegnante.
        Ritengo incalcolabile il valore educativo e cognitivo di una pratica assidua di discussione in
        classe.


        Detto questo, presento le sei intriganti conversazioni filosofiche condotte da alunni di una
        seconda, quindi di 7 e 8 anni.


        Con altri insegnanti dell’Ic1, frequento il Corso di filosofia coi bambini di Luca Mori pro-
        mosso da Memo. Luca ha avuto la pazienza e l’audacia di seguire il percorso che ciascuno di
        noi ha liberamente elaborato in base ai suoi interessi e al piano di lavoro di classe, una sorta

        di “ricercazione pluri-tematica”, riservando anche al progetto della nostra classe il supporto
        filosofico necessario, che lui ha definito “presocratico”.


        Senza particolari strumenti scientifici, i “filosofi presocratici” si ponevano domande cruciali,
        a metà strada tra la scienza e la filosofia: qual è l’origine della Terra? Come è e di quali elementi è




                                                                                                   5
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10