Page 64 - La nostalgia della speranza
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15/02/2020



            Cara Marta,
            adesso ricominciamo dal punto in cui ci siamo fermate, cioè
            la seconda stanza segreta.
            Lì c’erano delle librerie, Giulia andò verso la libreria più gran-
            de e premette un libro con la copertina dorata, ci trovammo
            davanti ad una scalinata tutta buia con appena un filino di
            luce per illuminare i gradini. Scendemmo le scale, arrivati
            alla fine di esse ci trovammo in una stanza circolare in cui
            c’era un comò con un mini cassettino, Giulia lo aprì e ne tirò
            fuori una boccettina, ci guardò e disse: ”Questa è la pozio-
            ne antivirus, nessun virus resiste a questa formula. I folletti
            hanno delle pistole spara acqua, invece di riempirle d’acqua
            possiamo riempirle della pozione”.
            Uno di noi disse: “La boccettina è piccolissima e non ci entre-
            rebbe mica in mille pistole spara acqua”. Giulia rispose: “Tran-
            quillo, ce ne vuole solo una goccia per riempire una pistola”.
            La notte si stava facendo fitta, fitta e Giulia non trovava più
            la strada di casa.
            All’improvviso sentimmo un rumore, e dopo un po’  di tem-
            po vedemmo che era un cane verde che disse: “Ciao, io sono
            Roddy e voi chi siete?” Giulia ci disse: “Non ho mai visto un
            esemplare così... così... verde!” Roddy replicò: “Non sono ver-
            de! Sono viola, anzi Blu, anzi fucsia, anzi arancione, basta non
            lo so. Comunque sono venuto solo per darvi una zampa”.
            Una di noi Chiese a Giulia: “Possiamo portarlo dai folletti?” E
            un altro aggiunse: “Ti prego è così carino!!!-Giulia ci guardò
            con una faccia non molto felice,e prima che lei dicesse no,
            Noi stavamo già tornando dai folleti con l’aiuto dell’ “impla-
            cabile” Roddy .
            Tornati al villaggio i folletti rimasero stupiti nel vedere una
            creatura così strana. Giocammo un pò con Roddy, ma lui ver-
            so sera ci disse: “Mi dispiace amici,la mia famiglia mi chiama”.
            Noi salutammo Roddy anche se eravamo tristi.
            Ti racconteremo com’è andata il giorno seguente...



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