Page 62 - La nostalgia della speranza
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13/02/2020
Cara Marta,
oggi a scuola era un giorno come gli altri e stavamo facendo
matematica. Poi, all’improvviso, abbiamo sentito un rumore
provenire dalla finestra, all’inizio pensavamo fosse un piccione
che si era scontrato contro il vetro, ma poi abbiamo visto che
era un enorme palla viola a puntini verdi.
Noi ci siamo spaventati a morte e quelli che erano vicino alla
finestra hanno addirittura urlato!
Pian piano la finestra si stava rompendo, e quando si ruppe,
entrò il “coso” rotondo che disse ad alta voce: “Io sono il CO-
RONAVIRUS e non mi sconfiggerai mai!!!!!”
Dopo di che il Coronavirus ci piazzò sulla faccia una masche-
rina, ma non una di quelle che si usa a Carnevale, una che ti
stringeva e ti tirava la bocca in dentro.
Dopo una nostra compagna disse a me e ad altri due miei
amici che lei era una maga e poteva risolvere il problema del
Coronavirus e quindi dopo scuola andammo a casa sua.
Ti racconteremo il resto…
14/02/2020
Cara Marta,
dove eravamo rimasti? Ah sì! Ti stavamo raccontando di
quando siamo andati a casa di Giulia. Lei ci portò in una stan-
za segreta in cui c’era una cabina che sembrava una di quel-
le per telefonare, ma poi ci fece entrare, fece un codice e in
cinque secondi ci trovammo in un boschetto dolce e carino:
con degli alberi pieni di frutta, erba di un bellissimo verde
cristallino, tanti animaletti come: conigli, scoiattoli, ricci, ecc.
Giulia ci disse: “Questo è il bosco dei folletti” e noi: “Ma non
vediamo nessun folletto!” “È semplice” rispose Giulia “Si na-
scondono” “E perché?”, chiedemmo “Perché non vi conosco-
no” rispose lei “Quindi dobbiamo cercarli!”
E così seguimmo Giulia ed arrivammo davanti a delle case a
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