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La responsabilità di essere accanto
Com'è allora che un'esperienza diventa cultura?
Facciamo un esempio. Potrebbe capitare che i bambini vedano il cortile della scuola coprirsi di neve e che si esca tutti a giocare all'aperto senza che, da una mattinata come questa, seppure speciale, conseguano cose particolarmente importanti sul piano dell'apprendimento. Perché l'esperienza affidata a se stessa non basta a spostare il pensiero.
Se, tra le parole dei bambini di una sezione di 4 anni, ad un certo punto scopriamo che: “ La neve non si può contare. Solo le palle di neve che fanno i bambini ”, significa che c'è stato un lavoro accanto all'esperienza. Se nel corso dell'esplorazione i bambini si sono posti dei problemi, come è successo all'umanità nel corso della sua storia, relativi all'esigenza di rendere contabile un elemento che ha proprietà continue, è perché l'insegnante all'opera ha saputo vedere, cogliere, rilanciare un sapere che stava dentro alla situazione vissuta dai bambini.
Ha saputo prima di tutto leggere quel fare palle di neve dei bambini come un'operazione di discretizzazione, un passaggio concettuale e operativo, che serve a rendere numerabile ciò che ci circonda. |
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