INTRODUZIONE DI MARIAVITTORIA VECCHI

Ne sono un esempio le esperienze di costruzione dei campionari o dei pallottolieri. Oppure l'introduzione di giochi e dispositivi, come il memory delle manine, le piattaforme per i giochi di comunicazione e, più recentemente, il robottino di nome BeeBot. Artefatti che vengono esplorati e rappresentati, poi utilizzati all'interno percorsi più ampi, di proposte di gioco o seguendo le modalità suggerite dai bambini. Ma soprattutto nascono progetti di matematica su oggetti, fatti e situazioni che riguardano la vita di sezione e che si configurano come esperienze “larghe” che a tutto tondo coinvolgono i bambini, con investimenti che sono nel contempo sul piano sia emotivo che cognitivo.
Sono attività il cui senso non si esaurisce nei risvolti didattici e spesso assumono carattere di interdisciplinarietà. Preparare una torta per la festa dei nonni, ragionare sui numeri che i bambini hanno fotografato durante l’uscita in città, stabilire quanto siamo cresciuti in altezza, allestire un orto, progettare il modello di un mobile da presentare al falegname, allestire una bancarella per la raccolta di fondi nella scuola. Sono solo alcuni, dei molti esempi che potremmo fare, che ci parlano di una scuola che pensa l’apprendimento a partire dall’esperienza.

 
Approfondimenti

Il versante istituzionale

Neri: insegnamento-
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nel primo anno di vita

Gelman e Gallistel: princìpi del contare

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Chi è M. Vecchi

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