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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2011
Petrolio e nucleare: NO GRAZIE!
22 aprile 2011 - Dal Branco, Salute e Società.
Gli interessi economici purtroppo sovrastano ogni aspirazione a migliorare, lo si vede
ora: se la corporation o i trust smettessero di sopprimere sul nascere le innovazioni
tecnologiche a basso impatto ambientale, oggi andremmo con macchine ad acqua che
con un 1 euro di acqua fanno 1000 kilometri prima di esaurirsi, produrremmo energia
dal solo far oscillare un magnete.
Molte lobby acquistano i brevetti dai ricercatori che, senza fondi e appoggi finanziari non
possono portare avanti i progetti ecosostenibili; i brevetti acquistati da questi gruppi di
interesse vengono poi distrutti per impedire il loro utilizzo.
E la politica?
Siamo in crisi, abbiamo bilanci statali indebitati paurosamente o vicino al deficit ed
saturazione a debito di capitali, ma nonostante questo, gli stati i quali potrebbero avere
un forte risparmio in tutte le attività energetiche producendo macchinari e strutture i cui
unici costi sono la manutenzione(che poi il costo della manutenzione viene con il tempo
ammortizzato dal surplus energetico prodotto)fanno finta di niente.
Conoscete la storia di Tocco Casauria?
E’ una cittadina dell’Abruzzo finita agli onori della cronaca del New York Times.
Cosa ci fa un paesino abruzzese di appena 2.700 anime sulle prime pagine del New York
Times? Niente scandali né macabri episodi di cronaca nera. Ci è finito per le sue turbine
eoliche, pulite come il vento che gli hanno fatto guadagnare una fama internazionale e
che fruttano ai suoi cittadini il privilegio di non pagare per servizi come la nettezza
urbana e di non dover sostenere tasse locali.
Quattro le turbine eoliche installate che generano, pensate un po’, il 30% in più
dell’elettricità necessaria a soddisfare i consumi della cittadinanza. Lo scorso anno il
surplus ha fruttato al Comune 170mila euro, che hanno permesso, tra le altre cose, di
adeguare la scuola a criteri antisismici. Ma Tocco Casauria è solo una delle 800 comunità,
citate nell’ultimo rapporto di Legambiente, a produrre più energia di quanta non ne
consumi.
A questo punto la domanda che dovrebbe venire spontanea, “dovrebbe”- perchè c’è
ancora gente che crede nel nucleare – essere: “ma perché la politica non interviene,
conoscendo benissimo i benefici in tutti i settori che l’alternativo porta nelle nostre case
e nella nostra vita?
Ovviamente perché dietro la politica ci sono grandi compagnie petrolifere che non
possono chiudere i battenti per i capricci di persone che vogliono vivere una vita sana e
pulita.
E quindi non possiamo dire ai grandi magnati del petrolio e del nucleare che finanziano i
partiti per le loro candidature che da domani andiamo tutti a fotovoltaico a costo “0″ e
che le centrali e i pozzi petrolifieri li possono anche chiudere perchè a noi non servono
più.
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