Nelle parole dei bambini traspare come la percezione sia lo strumento per costruire un rapporto tra le idee e le cose, per prevedere e per spiegare, e come espandono il loro pensiero su molteplici aspetti della realtà.
"Sento peloso. che ci sono dei peli. sono i peli dell'orso. o peli di gatto. i peli delle braccia, se è un peloso che punge è una barba." I bambini cercano poi di rappresentare, secondo il loro punto di vista, quale percorso interno al loro corpo compie l'informazione ricevuta.
"Con le mani sento arricciato, allora penso che è un leone di peluche, no non era un leone, allora ho pensato a una testa con i capelli ricci. A pensare vengono tante idee e le mani servono per toccare, è il corpo che collega tutto, vuol dire attaccare delle cose a quelle altre. allora vuol dire attaccare l'arricciato che sento con le mani alla testa che poi pensa".
Non solo le mani permettono la conoscenza: cosa si capisce mangiando un cioccolatino, assaporandolo lentamente, sentendo come si scioglie in bocca o mangiando una patatina che scricchiola sotto i denti, cambia consistenza e cercando di analizzare la varietà dei messaggi che dalla bocca arrivano al cervello?
I bambini sentono che tutto il loro corpo è coinvolto nelle diverse percezioni, proteso alla conoscenza del mondo che passa nello loro mani, entra nelle bocche, negli occhi e nelle orecchie e permette alla testa che poi pensa di mettere insieme le diverse sensazioni e ricomporre in modo coerente la realtà esterna. E non solo, avvertendo la trasformazione dei cibi, indagando su ciò che succede all'interno del proprio corpo, collegando il dentro e il fuori di sé, cercano di immaginare importanti aspetti fisiologici.