Page 78 - La nostalgia della speranza
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CAPITOLO I
                                       Benny


            Benny è un pipistrello della Transilvania. Vorrebbe raccontar-
            vi un fatto straordinario che ha cambiato il mondo e a causa
            del quale moltissime persone si sono ammalate, poverette!
            Già, moltissime persone, ma anche moltissimi animali, tra
            cui dei suoi carissimi amici. La cosa ingiusta è che hanno
            dato la colpa ai pipistrelli! A loro, che per primi hanno subito
            “l’attacco nemico”!
            Tutto è iniziato a Wuhan, una città della Cina centrale, poco
            più di un anno fa. La notizia di una strana e contagiosissima
            influenza, che si stava manifestando da quelle parti, faceva il
            giro del mondo.  In un paio di mesi non solo la notizia aveva
            fatto il giro del mondo, anche il VIRUS!!!
            I dottori cercavano disperatamente la cura, ma non trovan-
            dola hanno ordinato a tutti di stare a casa. All’inizio era di-
            vertente: i bambini non andavano a scuola, gli adulti lavora-
            vano da casa e gli animali scorrazzavano liberi per le strade.
            Ma poi si è rivelata una cosa noiosissima, soprattutto per gli
            umani, non si poteva andare al bar, a trovare gli amici, non si
            poteva andare al cinema, insomma non si poteva fare nien-
            te! E per i pipistrelli inizia una vera persecuzione, erano in
            pericolo...!


                                    CAPITOLO II
                                     Pink Hood

            Era domenica 1 febbraio, una giornata piovosa, quando
            Luigi e Clara ascoltando il telegiornale scoprirono che dei
            pipistrelli erano stati intrappolati da alcuni scienziati.
            I bambini sentirono il  desiderio  di aiutarli. Si  catapulta-
            rono sul marciapiede e a un certo punto Luigi sentì una
            cosa molliccia sulla spalla. “BLE!!” esclamò “Cacca di piccio-
            ne!” Poi nell’ombra si udì una voce: “Posso aiutarvi io!” Era
            una voce dolce che proveniva dall’altra parte della stra-
            da.  Spuntò  una  coda,  poi  delle  zampette,  poi  due  mici-



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