5° Documentaria
Modena - Forum Monzani
5 - 10 settembre 2005
La storia è di tutti
Nuovi orizzonti e buone pratiche nell'insegnamento della storia
laboratori e visite

lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Fare storia oggi: ricerca e prospettive didattiche"
Istituto Storico di Modena
Alla piena assunzione dell’insegnamento della storia del XX secolo nei curricula scolastici superiori non è sempre corrisposta, negli anni scorsi, un’adeguata riflessione su radici, fondamenti e finalità di quell’insieme di interessi, saperi e pratiche discorsive che vanno correntemente sotto il nome di Storia Contemporanea. A partire da questa constatazione, l’incontro intende costituire un momento di confronto sul senso della ricerca e della didattica della Storia nelle società post (post-moderne, post-industriali, post-ideologiche), all’incrocio tra contaminazioni con le scienze sociali ed uso pubblico (spesso, deteriormente politico) della disciplina.

Partecipano alla discussione:
Giuliano Albarani, Istituto Storico di Modena
Luca Baldissara, Università di Pisa
Vincenzo Lavenia, Scuola Normale Superiore di Pisa
Mussini Lorena, Laboratorio di Didattica della storia degli Istituti superiori di Sassuolo
Giovanni Ruocco, Università ‘La Sapienza’ di Roma



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Le parole della storia: dal laboratorio al testo"
Gruppo docenti scuola primaria
Si tratta di attività coi ragazzi delle elementari per approdare all'elaborazione di un testo. La partenza non necessariamente deve essere un testo, può anche essere un'immagine, ma certamente si deve arrivare alla forma testuale.
Le attività presentate a che età possono essere proposte? In terza o in seconda elementare? C'è chi le fa anche in prima,perché non c'è nessun limite d'età,l'importante è il metodo.



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Nomadi e sedentari: una storia lunga 5.000 anni"
Il mondo e la sua storia
Questo laboratorio, come gli altri due su “La nascita dell’economia mondo europea” e “Democrazie e dittature nelle società di massa” è organizzato dalla rete “Il mondo e la sua storia”.
Si tratta di un percorso didattico che parte da uno dei momenti fondamentali della storia dell'umanità: la rivoluzione neolitica. Nella tradizione didattica ancora corrente questo tema non viene trattato con l'ampiezza che merita, e soprattutto nella trattazione non viene messo in rilievo, accanto allo sviluppo dell'agricoltura e delle società sedentarie, anche lo sviluppo parallelo del nomadismo pastorale. Un fattore quest'ultimo che anche sul piano geopolitica ha rivestito una fondamentale importanza in tutta la storia dell' Eurasia, fino alle grandi invasioni mongole. Ciò spiega la nostra scelta di sviluppare soprattutto le parti che riguardano la storia delle società nomadi, rimandando, per quanto riguarda la storia di quelle sedentarie, alla trattazione manualistica, di solito sufficientemente ampia. Il percorso consta di due parti: le prime tre unità didattiche tracciano un quadro generale del rapporto fra nomadi e sedentari in Eurasia in un ampio arco di tempo, dall'inizio della rivoluzione neolitica fino al XV secolo; le altre quattro unità rappresentano altrettanti laboratori di approfondimento e di lavoro sulle fonti. Ad esse si affianca un'unità didattica multimediale sulla città sumera di Ur.



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Da Ur al Grande Cavaliere: giochi per l'insegnamento della storia antica e medioevale"
Historia Ludens
Nella giornata del 5 Settembre verranno presentate tre attività sulla storia antica e medioevale: Il Lugal di Ur, Magna Grecia, Il più grande cavaliere del mondo.

- Il Lugal di Ur è un gioco per l’apprendimento della storia che propone una riflessione sul modello di stato antico, sull’accentramento del potere attraverso la gestione centralizzata delle risorse, sul ruolo della mitologia e sull’organizzazione sociale di un regno antico del 2000 a.C. Può essere un modello utilizzabile anche per altri periodi storici come, ad esempio, l’impero romano. Si rivolge, nelle sue due differenti versioni, a scuole primarie e secondarie di secondo grado.

- Magna Grecia è un gioco costruito come un libro-game, saranno gli studenti a costruire la storia della fondazione di una colonia nell’Italia meridionale. L’attività permette di comprendere le cause e le problematiche relative alla colonizzazione, le tecniche di navigazione, i rapporti fra i singoli gruppi sociali e le popolazioni indigene, la fatica dell’avventura nelle acque del Mediterraneo. Il gioco è indirizzato alla scuola primaria e secondaria di secondo grado.

- Il più Grande Cavaliere del Mondo è un gioco didattico fondato sulla lettura di “Guglielmo il Maresciallo” dello storico francese Georges Duby. I partecipanti rivivono i momenti più importanti della vita di un cavaliere alla fine del XII secolo, apprendono gli insegnamenti dell’etica cavalleresca, l’importanza delle armi e del matrimonio nella determinazione del proprio ruolo e prestigio sociale. L’attività è rivolta alle scuole secondarie di primo e secondo grado.



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Archivi@. Rete degli archivi modenesi del '900. Laboratorio multimediale di ricerca tra le fonti per la storia contemporanea"
Comitato Archivi@

L’archivio virtuale: opportunità di ricerca on line
a cura di Federica Collorafi

Il laboratorio esemplificherà, attraverso alcune parole chiave, possibili percorsi di ricerca negli inventari archivistici consultabili on line sulla rete www.archivimodenesi.it offrendo spunti per percorsi tematici e didattici sulla storia del Novecento.


L’archivio visivo: moduli multimediali on line
a cura di Laura Ascari

Il laboratorio presenterà i tre pacchetti formativi consultabili on line su www.archivimodenesi.it che strutturano documenti d’archivio originali proponendo percorsi tematici interattivi:
- Modena tra guerra e Resistenza
- Francesco Luigi Ferrari-biografia
- 8 marzo. Giornata internazionale della donna



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Conflitti attuali e vicinissimi: storicizzare il presente e ricordare il passato prossimo"
Fondazione Villa Emma, Nonantola - Biblioteca ragazzi "Il falco magico", Carpi
Interventi:
- Emilia Ficarelli, direttrice Biblioteca “Il falco magico”, Itinerari tematici di lettura per ragazzi
- Fausto Ciuffi, Fondazione Villa Emma, Guerre del presente tra immagini e parole: un laboratorio

E’ possibile partire da alcune delle questioni più rilevanti del passato recente e organizzare attorno ad esse un’occasione di studio e di riflessione che coinvolga gli studenti?
Muovendo da questo interrogativo, abbiamo scelto - come riferimenti temporali - l’inizio degli anni Novanta del secolo scorso (conflitti nei Balcani, ultime guerre in Europa) e il periodo che va dall’11 settembre 2001 all’invasione dell’Afghanistan (prima) e dell’Iraq (poi).
Attraverso un’antologia di testi letterari e con l’ausilio di un suggestivo repertorio di immagini filmiche (documentari e fiction), si è così sviluppato un itinerario didattico che, in forma di laboratorio, ha portato in primo piano soprattutto tre elementi: la complessità e le caratteristiche delle ultime guerre, il dilatarsi degli ‘effetti’ di un evento a scenari geopolitici mondiali, la problematica relazione che lega le violenze osservate “in diretta” (soprattutto in televisione) e la riflessione sulle cause che le scatenano.
Nel corso dell’incontro verranno inoltre illustrati i programmi che la Fondazione Villa Emma e la Biblioteca ragazzi “Il falco magico” intendono sviluppare nell’anno scolastico 2005-06.



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Come vestivamo tra Rivoluzione e Restaurazione: idee per un percorso didattico multidisciplinare"
Biblioteca Civica d'Arte Luigi Poletti - Istituto d?istruzione superiore "Grazia Deledda" Modena
Dalla collaborazione tra una biblioteca pubblica e una scuola superiore possono nascere spunti didattici originali e particolarmente coinvolgenti per gli studenti. E’ questo il caso del progetto nato nell’a.s. 2003-2004 dall’incontro tra la Biblioteca civica d’arte “Luigi Poletti” di Modena e l’Istituto Istruzione Superiore “Grazia Deledda” - indirizzo abbigliamento e moda - in occasione della manifestazione La Scuola adotta un Monumento. Il ‘monumento’ adottato dalle studentesse dell’Istituto Deledda era un corpus grafico di oltre 100 disegni di Giuseppe Fantaguzzi (Modena 1771-1837), pittore e disegnatore neoclassico poco noto al pubblico. I disegni, conservati nelle raccolte della Biblioteca Poletti e liberamente consultabili, sono per lo più ritratti di personaggi celebri o sconosciuti della vita modenese – uomini, gentildonne, popolane, bambini, adolescenti, ufficiali – pienamente partecipi del clima storico e culturale del loro tempo, a cavallo cioè tra la lunga parentesi napoleonica e la restaurazione austro-estense del ducato. L’idea alla base del progetto fu quella di confrontare gli aspetti salienti della storia del costume e della moda in epoca neoclassica con le restituzioni grafiche di un artista coevo, che ha riservato all’abbigliamento un’attenzione scrupolosa nella resa dei tessuti e dei particolari stilistici. Parlare ai ragazzi di storia anche attraverso la storia della moda, in quanto cultura ed espressione del gusto di un’epoca, può essere una chiave di lettura intrigante e densa di infinite suggestioni, anche da condividere con i colleghi interessati a un approccio multidisciplinare. In occasione di Documentaria gli insegnanti avranno la possibilità di ripercorrere il progetto nelle sue molteplici articolazioni, partendo dai disegni del Fantaguzzi, passando per i figurini, la realizzazione di abiti neoclassici, l’ideazione di proposte moda attuali d’ispirazione neoclassica, fino alla realizzazione di un CD ROM di documentazione del percorso didattico, che verrà distribuito gratuitamente agli insegnanti che parteciperanno all’incontro “Come vestivamo tra Rivoluzione e Restaurazione: idee per un percorso didattico multidisciplinare” che si terrà lunedì 5 settembre 2005 alle ore 16,30 presso il Forum Monzani.

Il Progetto
“Come vestivamo tra Rivoluzione e Restaurazione - Come vestiremo tra citazioni neoclassiche e nuove tendenze” Istituto Istruzione Superiore “Grazia Deledda” indirizzo moda

L’incontro con l’eccezionale documento storico-artistico costituito dalla raccolta di disegni del pittore modenese neoclassico Giuseppe Fantaguzzi, conservati presso la biblioteca Poletti, ha rappresentato l’occasione per una lunga “avventura di studio”, partita dai banchi di scuola per muoversi nell’ambito della città. L’adozione ufficiale è stata sancita dal sindaco nel novembre 2003, all’interno della manifestazione “La scuola adotta un monumento”, promossa dalla associazione modenese Amici dei Musei, partner la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Il percorso progettuale si presenta diviso in due sezioni, rispettivamente svolte in due anni scolastici successivi dalle classi 3°A e 4°A.

“Come vestivamo tra Rivoluzione e Restaurazione”
(a.s. 2003-04 discipline coinvolte: Storia, Storia dell’arte, Storia del costume e della moda, Disegno professionale, Laboratorio di Modello e di Confezione) - Documentazione storico-artistica: i disegni di Fantaguzzi, Modena napoleonica, l’evoluzione storica delle linee di abbigliamento dalla Rivoluzione francese al 1815. - Elaborazione grafica di bozzetti d’epoca: classificazione e descrizione delle tipologie di abbigliamento dei personaggi ritratti da Fantaguzzi e confronto con i modelli presentati dalle riviste coeve. - Realizzazione di una coppia di abiti neoclassici.

“Come vestiremo tra citazioni neoclassiche e nuove tendenze”
(a.s. 2004-05 discipline coinvolte: Storia del costume e della moda, Disegno professionale, Laboratorio di Modello e di Confezione) - Documentazione sulle tendenze moda A/I 2005/06 e P/E 2006: le citazioni neoclassiche presentate dagli stilisti (riviste di settore, book di tendenza, media). - Elaborazione progettuale: schizzi, figurini di tendenza, dessin à plat, cartelle colore, ricerca materiali. - Realizzazione di prototipi artistici: ricerca di materiali cartacei dal forte valore espressivo, studio tecnico di modelli scelti tra quelli ideati dalle allieve, trasformazione del modello base, costruzione del cartamodello, assemblaggio del capo, realizzazione di decorazioni e accessori. - Documentazione del percorso didattico: realizzazione di un CD rom.

Interventi:
Luisa Gibellini, docente di Disegno Professionale e Storia del Costume e della Moda, autrice del testo scolastico Il Disegno per la Moda Vol. I e II (Ed. CLITT, 2002, 2003), del CD ROM Street Style (2003). Da anni svolge una ricerca artistica sulle valenze del colore presentando i suoi lavori ad acquerello in mostre personali e collettive, conduce corsi di acquerello e di teoria del colore finalizzati all’aggiornamento degli insegnanti delle scuole dell’infanzia.

Maria Elisa Berselli dopo il Diploma artistico ha frequentato la Facoltà di Lettere presso l’Ateneo di Parma, con indirizzo storico-artistico, iniziando un percorso di approfondimento della Storia dell’arte moderna in ambito emiliano che si è concluso con una tesi sull’artista neoclassico Giuseppe Fantaguzzi.



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Osservare, pensare e fare: l'attività didattica del Museo Civico d'Arte"
Museo Civico d'Arte di Modena
Il Museo propone alle scuole numerosi percorsi tematici con l’obiettivo di illustrare le diverse raccolte o un’opera particolarmente importante dal punto di vista storico-artistico. Ogni percorso prevede una parte teorica e di osservazione che si svolge in Museo e una parte più operativa e di sperimentazione che si svolge nel laboratorio didattico. Ogni proposta è gestita da animatori e collaboratori esperti del Museo ed è corredata da quaderni didattici, rivolti ai ragazzi, che hanno lo scopo di integrare gli argomenti di studio previsti dai programmi e di porre i giovani visitatori in condizione di considerare approfonditamente aspetti definiti, ben identificabili nel contesto modenese.
Obiettivo del laboratorio Osservare, pensare e fare… a cura di Luana Ponzoni, responsabile del servizio, è di illustrare in generale le caratteristiche e l’impostazione metodologica delle proposte didattiche del Museo. In particolare, a titolo esemplificativo, sarà illustrato “Il suono e gli strumenti musicali – Percorso attraverso la raccolta del Museo” un nuovo percorso didattico costruito con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Orazio Vecchi” . La proposta è arricchita da un interessante DVD che presenterà i suoni dei diversi strumenti e dalle copie di due strumenti della collezione: la chitarra di Nicola Utili, Castelbolognese 1913 e il violino con doppio piano armonico di Felice Olivieri, Torino 1884. Durante l’incontro saranno presentati i rilievi dimensionali e i disegni, la documentazione fotografica e radiologica, le forme e i cartamodelli che sono stati effettuati per ogni strumento; di ogni strumento infine sono state costruite due copie: una finita per sperimentare i suoni e una costituita dai vari pezzi da assemblare per conoscerne le caratteristiche costruttive. Durante l’incontro, Giovanni Venuta, il liutaio che insieme al maestro Lorenzo Frignani ha realizzato le copie, illustrerà i materiali, gli strumenti di lavoro, le caratteristiche costruttive e i segreti che si celano nella voce di uno strumento. Per coloro che vorranno partecipare é prevista inoltre una visita alla raccolta e un concerto in Museo dal titolo: …al Teatro di Corte, una voce poco fa… concerto per voci e spinetta del XVI secolo a cura della Scuola di Canto dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Orazio Vecchi”



lunedì 5 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"La devoluzione di Ferrara, l'evoluzione di Modena. La dinastia Estense dopo il 1598"
"Una lettura della moda nei secoli Estensi...partendo dai capelli"
"Progetto e realizzazione di un abito di epoca Estense: esperienza didattica "

Assessorato allo Sport - Serate Estensi - Scuola secondaria di II grado Grazia Deledda
La manifestazione "serate Estensi", organizzata dall'Assessorato allo Sport del Comune di Modena, ha offerto occasione d'incontro e di collaborazione a docenti ed esperti provenienti da ambiti di studio e lavoro apparentemente distanti. Il Ducato Estense è stato il soggetto comune di ricerca e di studio.
Ne è scaturito un percorso didattico multidisciplinare che, fondendo strumenti tradizionali e multimediali, può essere offerto come esempio metodologico per nuovi percorsi di studio e ricerca e può promuovere nuove sinergiche collaborazioni a diversi livelli scolastici.
Il prof. Claudio Goldoni, la stilista Carla Bergamaschi e le docenti dell'Istituto Deledda Prof.sse Luisa Benatti Scarpelli, Raffaella Di Iorio, Angela Giunta, coordinati dallo staff dell'assessorato allo sport, illustrano il percorso didattico che offre una particolare lettura della storia estense, sollecita nuovi approcci e approfondimenti e, partendo dal passato introduce collegamenti intriganti con l'attualità.
Il laboratorio, rivolto a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado, intende approfondire alcune tematiche riguardanti il periodo di Modena Capitale, un periodo particolarmente ricco di avvenimenti in cui la città della gHirlandina diventa il fulcro di Casa d'Este. L'analisi storica e sociale partirà dalla devoluzione di Ferrara e dal conseguente trasferimento della capitale a Modena avvenuto nel 1598 e si concluderà con la fine dello Stato Estense nel 1859. Verrà trattata non soltanto la storia politica ed economica di quest'epoca che vede il Ducato di Modena e Reggio espandersi fino al Mar Tirreno ma anche alcuni aspetti particolarmente interessanti riguardanti la moda ed il costume al tempo degli Este. la conoscenza della storia estense da parte degli insegnanti diviene sempre più importante se si vuole far comprendere ai ragazzi le comuni radici di una zona che attualmente comprende le province di Ferrara, Modena, reggio, Massa Carrara e una parte della provincia di Lucca. Una zona che oggi è suddivisa in regioni e province che non sempre rispettano la storia e il comune senso di appartenenza. La necessità di una maggiore conoscenza della propria terra deve tornare ad essere un valore per tutti coloro che vogliono ritrovare la propria identità: non ricordare il passato, soprattutto quello che ci riguarda da vicino, significa non vivere il presente. Ai partecipanti verrà consegnata una genealogia estense e altro materiale che potreà essere utilizzato dal punto di vista didattico.

Claudio Maria Goldoni
Laureato in Giurisprudenza all'Università di Modena, ha iniziato la sua attività giornalistica alla "Gazzetta di Modena" nel 1981: in questo quotidiano del gruppo "Repubblica - Espresso" si è occupato soprattutto di Cultura e Spettacoli pubblicando centinaia di pezzi riguardanti la storia estense.
Dal 1993 è direttore della testata giornalistica dell'emittente "TeleStudio Modena".
Nel luglio del 2003 è entrato a far parte del Consiglio Direttivo dell'Associazione Stampa Modenese.
E' autore di articoli e saggi storici pubblicati da giornali e riviste periodiche.
Numerosi suoi scritti compaiono nell'antologia "Modena Estense" edita nel 2002 da "Edizioni CDL".
Attualmente collabora anche con il Comune di Modena in qualità di consulente storico di "Serate Estensi".


"Progetto e realizzazione di un abito di epoca Estense: esperienza didattica "
Scuola Secondaria di II grado “Grazia Deledda”
Il percorso didattico proposto dal laboratorio nasce dalla collaborazione, ormai decennale, tra l’Assessorato allo Sport del Comune di Modena, organizzatore della manifestazione Serate Estensi, ed il Corso Moda dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Deledda”. Il proficuo rapporto di collaborazione, perfezionato nel corso degli anni, è approdato ad un’attività didattica che valorizza lo studio della Storia locale e nazionale attraverso i contributi dell’arte e del costume, vivacizzando, così, le attività didattiche e la vita scolastica degli allievi.
L’obiettivo del progetto è la proposta di un approccio diverso e multidisciplinare allo studio della Storia, partendo dal particolare, lo studio dei personaggi estensi, l’ambientazione dei ritratti, gli abiti e gli accessori indossati, si ricostruisce il clima storico e culturale del tempo, il contesto socio-economico, la realtà artistica, il gusto e le mode nonché le vicende storiche locali e nazionali.

Il laboratorio, proposto ai docenti, ripercorre il percorso didattico che si articola in quattro parti:
1. Lo studio e l’analisi di un ritratto dei duchi Estensi.
L’attività, proposta agli alunni, parte dalla selezione del dipinto, continua con la sua l’identificazione (titolo, anno di realizzazione, collocazione originale, collocazione attuale, tecnica e materiali e dimensione), con l’analisi iconografica e lo studio dell’autore.

2. L’esame abbigliamentario dei personaggi rappresentati.
Si analizza l’abbigliamento dei singoli personaggi del dipinto, contestualizzandoli nella Storia della Moda italiana ed europea del periodo, attraverso la realizzazione di schede tecnico-grafiche riassuntive; in esse si interpretano e si ricostruiscono graficamente i capi (disegno del figurino, disegno in piano, schede tipologico-strutturali), identificando le linee, i volumi, i tessuti ed i particolari tecnici e decorativi.

3. La realizzazione di capi d’epoca.
La terza parte è la fase esecutiva del percorso didattico e prevede lo studio modellistico dei capi, cercando una sintesi tra la modellistica antica e le tecniche attuali, la selezione dei tessuti e dei materiali e la realizzazione dei capi.

4. Le sfilate durante le Serate Estensi.
Il percorso didattico trova la sua concretizzazione nelle Serate Estensi in cui si mettono in scena, utilizzando come fondale la città stessa, le antiche feste organizzate dai duchi: la ricostruzione fedele degli abiti d’epoca aumenta il fascino delle sfilate, dei banchetti, delle danze e dei giochi.



Interventi:
Luisa Benatti Scarpelli, docente di Disegno e Storia del Costume e della Moda; autrice di Il tempo del Vestire Vol. I e II (Ed.CLITT, 2004, 2005).
Raffaella Di Iorio, architetto e docente di Disegno e Storia del Costume e della Moda; autrice di Il tempo del Vestire Vol. I e II (Ed.CLITT, 2004, 2005).
Angela Giunta, docente di Laboratorio di Modellistica e Confezione, consulente ed autrice degli abiti storici della manifestazione Serate Estensi.



lunedì 5 settembre
sedi delle istituzioni - ore 14.30/17.30

"Dallo scavo alle ricostruzioni: un percorso di ricerca"
Parco Archeologico e Museo all'aperto della Terramara di Montale
Il Parco archeologico e Museo all’aperto della Terramara di Montale è dedicato alla civiltà delle terramare, villaggi sorti nella pianura padana centrale fra il XVI e il XII secolo a.C., durante l’età del bronzo.
Il Parco riunisce in un’unica proposta museale l’area archeologica dove sono visibili i resti della terramara e il museo all’aperto dove, sulla base dei risultati degli scavi, è stata ricostruita una parte del villaggio dell’età del bronzo con le fortificazioni, gli impianti produttivi e due abitazioni con arredi, armi, suppellettili fedelmente riprodotti da originali di 3500 anni fa.
L’attività proposta agli insegnanti in occasione di “Documentaria” prevede tre momenti
1.Breve presentazione delle linee guida che orientano le proposte didattiche del Museo Civico Archeologico Etnologico.
Il Museo Archeologico persegue un progetto culturale basato sulla sinergia fra la ricerca e la divulgazione intesa nel senso più ampio, quindi comprensiva anche dei servizi educativi rivolti alle scuole. In questo senso il Parco di Montale è uno degli esempi più efficaci per illustrare come questa sinergia si traduce in un progetto di grande valore scientifico e divulgativo.
2. Presentazione di spazi, attività, materiali predisposti per i percorsi didattici.
Il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena ha rivolto una particolare attenzione all’attività educativa del Parco progettando una serie di percorsi, rivolti alle scuole elementari, medie e superiori, dove la dimensione evocativa delle ricostruzioni si affianca al presupposto scientifico rappresentato dagli scavi archeologici. Il percorso di visita non è dunque soltanto un viaggio nelle atmosfere di un villaggio dell’età del bronzo, ma una vera e propria esperienza di ricerca che ripercorre le tappe del lavoro degli archeologi. Bambini e ragazzi vengono infatti coinvolti prima nella sperimentazione di uno scavo archeologico grazie alla predisposizione di una struttura che ripropone nei minimi particolari “il cantiere di scavo”, successivamente nell’ interpretazione dei reperti in un laboratorio attrezzato con microscopi, audiovisivi, disegni e copie di manufatti. Stimolati da questa esperienza preliminare, i ragazzi intraprendono la visita al museo all’aperto consapevoli del percorso di ricerca che lo ha reso possibile. Complessivamente l’esperienza didattica al parco ha una durata di tre ore, una scelta sostenuta dalla convinzione che occorre privilegiare la qualità rispetto alla spettacolarità, i contenuti rispetto all’emotività, la riflessione e la verifica rispetto al consumo veloce.
3. Dimostrazioni di archeologia sperimentale.
In occasione dell’evento “Documentaria”, nella suggestiva cornice del museo all’aperto esperti nelle tecniche artigianali dell’età del bronzo riproducono alcune fasi della lavorazione di ceramica, bronzo, legno, tessuti e intrecci. Alcune di queste tecniche vengono proposte ai centri estivi e in occasione di laboratori dedicati ai bambini accompagnati dai genitori.



lunedì 5 settembre
VISITA GUIDATA - ore 15.00/17.30

"Il Duomo di Modena"
Patrizia Curti
La peculiarità della visita consiste nel fatto di offrire ai partecipanti un’esperienza analoga a quella proposta agli studenti . Si illustrerà il monumento inquadrandolo nel contesto ambientale della Modena dell’epoca:lo splendore dei bianchi marmi nel grigiore della piccola città piena di canali e di basse case di legno con i tetti di paglia .Grazie a supporti interattivi i visitatori saranno coinvolti in una accattivante“lettura”dei motivi vegetali, degli esseri fantastici, delle storie sacre e profane scolpite sulla cattedrale. Successivamente, nel vicino laboratorio, ascoltando il racconto della vita di cantiere, i rumori e le musiche del tempo si realizzeranno con la creta o con il gesso le formelle precedentemente osservate.In alternativa, con l’ausilio di macchine ottiche sul modello di quelle ideate da Leonardo e da Durer,si riprodurranno con la fusaggine particolari del monumento.

Capolavoro dell’arte romanica dichiarato dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità” la cattedrale fu iniziata dall’architetto Lanfranco alla fine dell’XI secolo in forza della decisione presa dai modenesi all’unanimità di dare al santo patrono una “casa”degna della sua grandezza.A Lanfranco si affiancò lo scultore Wiligelmo con i suoi collaboratori autori del racconto biblico del Genesi,delle figurazioni della Porta Principale, dei bassorilievi e dei capitelli della facciata che rispondono a un preciso programma dottrinario. Ci si soffermerà Spetta poi alla sua scuola la prosecuzione dei cicli scultorei della Porta dei Principi, della Pescheria, delle fiancate e delle absidi.Proseguirono il lavoro di Lanfranco e Wiligelmo i Maestri Campionasi presenti a Modena dalla prima metà del XII ai primi decenni del XIV secolo, che aprirono le porte laterali e il rosone nella facciata e aggiunsero la Porta Regia e il transetto su Piazza Grande. Vanno loro riferiti anche l’ambone e il pontile che, all’interno del Duomo precedono l’ingresso all’antica cripta ove è custodito il sepolcro di San Geminiano.

Patrizia Curti è laureata in Lettere ad indirizzo storico presso l’Università di Bologna ove ha frequentato anche il corso di perfezionamento in Storia dell’Arte Medievale e Moderna.Da anni svolge attività professionale di ricerca in ambito storico-artistico su temi di storia locale per conto di amministrazioni pubbliche ed enti culturali. E’ autrice di numerosi articoli, saggi e volumi soprattutto relativi al collezionismo sei-settecentesco di arti maggiori e arti applicate di area estense e gonzaghesca. Ha contemporaneamente sviluppato un’esperienza divulgativa curando testi e iniziative rivolte ai giovani e al mondo della scuola.



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 15.00

"Viaggio attraverso la storia delle città e dell'ambiente. Le carte tematiche e il sito web dell'Atlante storico ambientale urbano di Modena"
Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana del Comune di Modena

L’Atlante storico-ambientale urbano di Modena e il progetto nazionale “ Le città sostenibili.
Storia, natura, ambiente. Un percorso di ricerca “. Presentazione delle ricerche, delle cartografie tematiche e del sito web

Interventi
L’Atlante e il percorso di ricerca
Catia Mazzeri, responsabile dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia urbana del Comune di Modena

Città e ambiente fra storia e progetto. Il progetto nazionale “ Le città sostenibili “
Vanni Bulgarelli, consulente del progetto “ Le città sostenibili “, comitato scientifico Atlante

La storia, la città, l’ambiente: presentazione della ricerca “ Popolazione, spazio, economia nella Modena dei tempi moderni “
Marco Cattini, ordinario di storia economica presso l’Università “L. Bocconi “ di Milano componente del comitato scientifico Atlante

Il Sito web dell’Atlante e la cartografia tematica
Laura Giustini, storica della città, esperta di cartografia tematica informatizzata, curatrice del sito web dell’Atlante


Presentazione dell’Atlante storico ambientale urbano di Modena, volume e sito web
Il seminario è tenuto presso il Forum Monzani, nell’ambito di Documentaria, manifestazione biennale promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Modena e rivolta agli insegnanti ( quest’anno è dedicata alla didattica della storia ). Il seminario, su invito dell’Assessorato all’Istruzione , è curato dall’Ufficio ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana del Comune di Modena che dal 1998, anno della sua costituzione, si occupa di progettare e diffondere, oltre che documentare, idee, progetti e analisi, studi storici, esperienze di ricerca e teorie sulla città. L’attività dell’Ufficio si articola in una intensa attività di lezioni pubbliche, seminari, giornate di studi, convegni, pubblicazioni, ricerche di rilievo nazionale, che sono diventati luoghi di confronto sulla trasformazione degli spazi urbani ed hanno inserito Modena in una vasta rete di relazioni con Facoltà universitarie, centri di ricerca, istituzioni pubbliche. Il lavoro di analisi e divulgazione è considerato un punto di eccellenza a livello nazionale, per la qualità scientifica ed il confronto costante che intercorre fra metodologie e discipline diverse. In questo ambito si è proposta con forza l’idea dello sviluppo urbano sostenibile, delle nuove relazioni fra contesti naturali e territoriali con le forme e le funzioni assunte dalla città.
L’Ufficio ha proposto in questi anni, con il progetto nazionale “ Le città sostenibili. Storia, natura, ambiente. Un percorso di ricerca “ una complessa riflessione ed un approfondimento sul futuro delle città proprio a partire da una ricognizione, più attenta e finalizzata, sulla loro storia e sul rapporto che storicamente si è realizzato con il loro territorio naturale. In questo modo si è arricchito l’approccio plurale e interdisciplinare al tema dello sviluppo urbano sostenibile, stimolando la partecipazione non episodica dei cittadini.

Nell’ambito del progetto nazionale “ Le città sostenibili “ è stato realizzato l’Atlante storico ambientale urbano di Modena ( volume e sito web ) che ha le caratteristiche di una ricerca storico ambientale urbana e di rappresentazione del quadro conoscitivo, applicato alla città di Modena, modello possibile di forme di analisi, adottabile da altre realtà e contesti nel territorio nazionale.

Abstract degli argomenti trattati durante il seminario dai diversi interventi

1) Il seminario si propone di fornire agli insegnanti una informazione preliminare sulla missione dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana e sul percorso di ricerca per la realizzazione dell’Atlante. Attraverso un percorso multidisciplinare archeologi, architetti, urbanisti, esperti ambientali, geologi e geografi, storici di rilievo nazionale, hanno analizzato le trasformazioni della città e del suo ambiente naturale nel corso dei secoli, in particolare attraverso carte tematiche georeferenziate, integrate con dati ed elaborazioni originali. E’ particolarmente interessante la versione informatica dell’Atlante, visitabile nel sito-web www.cittasostenibile.it, che propone un quadro di insieme delle ricerche. Questa parte, introduttiva, sarà condotta da Catia Mazzeri, con un intervento di 15 minuti dal titolo L’Atlante ed il percorso di ricerca

2)Proposto e realizzato come prodotto del progetto nazionale “ Le città sostenibili “ ( realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ) l’Atlante si propone come prototipo a scala nazionale di una complessa e multidisciplinare lettura della città e del suo ecosistema.
L’intero Progetto muove dalla considerazione che la conoscenza dei processi storici relativi alla costruzione delle città con particolare riferimento alla modifica degli ambienti naturali, arricchisce il quadro conoscitivo sul piano scientifico, tecnico, culturale e , ripercorrendo il senso delle scelte compiute, soprattutto di quelle più recenti, aiuta a ripensarle nella prospettiva di uno sviluppo urbano incentrato sulla qualità e sulla sostenibilità.
L’assunzione delle strategie di sviluppo sostenibile, ovvero finalizzate alla qualità sociale, ambientale, quindi economica dello sviluppo, implica un coerente apparato conoscitivo, la messa a disposizione di ricerche e strumenti sui quali fondare una più radicata consapevolezza culturale della natura dei problemi che oggi attraversano le città.

Con l’Atlante viene prospettato un metodo generalizzabile che mette in relazione storia urbana ed ecosistema territoriale, città e territorio, insieme determinanti forma e qualità dell’ambiente urbano, sviluppo storico e quadro contemporaneo per una migliore comprensione dei processi in atto, informazione e rappresentazione a disposizione dei cittadini.

Questa seconda parte sarà condotta da Vanni Bulgarelli, con un intervento di 15/20 minuti dal titolo Città e ambiente fra storia e progetto. Il Progetto nazionale “ Le città sostenibili “

3) La centralità della storia per la conoscenza della città e gli elementi propri dell’approccio multidisciplinare sono rappresentati in modo emblematico nella ricerca del prof. Marco Cattini, che con una interessante correlazione con le ricerche dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia- Romagna elabora una lettura comparata dei fenomeni socioeconomici durante le diverse fasi di industrializzazione del territorio modenese, che hanno diretta conseguenza sull’uso del suolo e delle risorse naturali. Le dinamiche della popolazione con la sensibile ripresa demografica, l’apertura di un più dinamico mercato della terra, una agricoltura in lenta trasformazione e i primi insediamenti industriali, modificano la natura della rendita fondiaria e la destinazione dei suoli. Lo sviluppo sociale ed economico sfrutta pienamente la risorsa fondamentale, il suolo e con esso l’aria, le aree verdi e agricole. Tra la fine degli anni ’20 e la fine del secolo XX Modena raddoppia i suoi abitanti, mentre la superficie urbanizzata cresce di cinque volte.
Questa terza parte sarà condotta dal prof. Marco Cattini, in un intervento di 20/ 25 minuti dal titolo La storia, la città, l’ambiente: presentazione della ricerca “ Popolazione, spazio, economia nella Modena dei tempi moderni “

4) L’Atlante, che ha i caratteri di un prototipo, è stata formulato offrendo spunti di riflessione e informazione, avvalendosi della rielaborazione di specifiche tematiche affrontate in ricerche e materiali esistenti e degli esiti di altre del tutto originali.
L’idea di fondo è quella di offrire migliore conoscenza dell’evoluzione dello spazio urbano e del suo territorio seguendo il modello e i criteri di organizzazione e gestione delle informazioni adottati secondo il modello dei sistemi GIS al fine di rendere meglio implementabili con le esigenze contemporanee i dati relativi alle condizioni economiche, sociali, ambientali, che nel tempo hanno influito sullo sviluppo urbano.
I più avanzati sistemi informatici di analisi della città e del territorio (Sit o Gis ) offrono la possibilità di una lettura comparata e complessa dei diversi periodi storici, permettono di leggere le trasformazioni ambientali, urbanistiche, sociali e demografiche della città e del territorio, confrontando attraverso le cartografie tematiche realizzate da esperti e ricercatori le trasformazioni intervenute attraverso i secoli.
E’ particolarmente interessante per comprendere questo percorso la versione informatica dell’Atlante, visitabile nel sito web www.cittasostenibile.it che propone un quadro di insieme delle ricerche e apre ad un viaggio nel tempo , e alle diverse componenti della città e del territorio, denso di informazioni.
Questa parte sarà condotta da Laura Giustini, con un intervento di 20/25 minuti dal titolo Il Sito web dell’ Atlante e la cartografia tematica GIS.

Seguiranno domande degli insegnanti ed approfondimenti: durata prevista del seminario 2 ore.



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/18.30

"Donne e lavoro in alcuni film italiani del secondo dopoguerra"
Maurizio Gusso, presidente IRIS
Il laboratorio parte dall’analisi di alcune rappresentazioni filmiche del lavoro femminile nell’Italia del secondo dopoguerra - e più in particolare nell’età della ricostruzione e del boom economico (1945-1965) - per mettere a fuoco alcuni aspetti metodologici dei complessi rapporti fra cinema, storia e didattica
. Perché un laboratorio su cinema e storia? Anzitutto perché i film vengono usati come fonti storiche non di rado, ma non sempre in modo metodologicamente corretto. Inoltre perché il cinema rappresenta in maniera particolarmente intensa - e con un linguaggio più familiare per le giovani generazioni - aspetti storici spesso trascurati dall’ insegnamento tradizionale della storia.
Perché un laboratorio sulle rappresentazioni filmiche del lavoro femminile? Anzitutto perché è opportuno che anche la didattica faccia tesoro della storia di ‘genere’ (storia delle donne e degli uomini) e della pedagogia della differenza. Inoltre perché la divisione sessuale del lavoro è uno dei più significativi indicatori delle persistenze e delle trasformazioni storiche.
Il laboratorio privilegia il cinema italiano e i film dell’età della ricostruzione e del boom soprattutto per limiti di tempo e di competenza, ma anche per la significatività del caso italiano, per la presenza di alcuni registi particolarmente attenti alla condizione femminile (come De Santis, Emmer e Pietrangeli), per la rilevanza storica del periodo, in cui si compie il passaggio dell’Italia da paese agricolo-industriale-terziario a paese industriale-terziario-agricolo, e per la possibilità di confronto fra le generazioni degli studenti e quelle dei loro genitori e nonni.
I film sono stati scelti in base a una combinatoria di criteri: spendibilità didattica; densità di informazioni storiche specifiche; significatività rispetto ai vari tipi di occupazione femminile; valore estetico; appartenenza a diversi generi cinematografici (commedia, dramma, melodramma ecc.); reperibilità.

Il laboratorio si articolerà in quattro parti:
1. proiezione, analisi e commento di sequenze tratte da rappresentazioni filmiche del lavoro femminile nell’Italia nel secondo dopoguerra;
2. indicazioni di metodo sull’approccio storico-interdisciplinare ai film nella didattica della storia;
3. dibattito;
4. replica conclusiva.



martedì 6 settembre
Filmstudio Settebello - ore 14.30/18.00

"Una storia, tante storie. Tempo e memoria nelle narrazioni dei bambini"
Coordinamento scuole infanzia - Comune di Modena
Interverrà Giuseppe O. Longo dell'Università di Trieste.
Nel corso del pomeriggio sarà proiettato il film Big Fish.



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Le parole della storia: spazio, tempo, società"
Gruppo docenti scuola primaria
Si tratta di un percorso coi ragazzi delle elementari partendo da un gioco o dal fare. La partenza non necessariamente deve essere un testo, può essere anche un gioco appunto, ma certamente si deve arrivare alla forma testuale e a favorire la curiosità dell’indagine e l’approccio allo studio.
Le attività presentate sono state fatte con dei ragazzi dalla seconda alla quarta elementare, ma non c’è nessun limite d’età, l’importante è il metodo: dal fare al testo.



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"I villaggi eterni di Sennily e Nonantola: gioco-laboratorio sulle condizioni di vita materiale tra il 1400 e il 1700 in Europa"
Gruppo docenti scuola secondaria I grado
Il gioco “Il villaggio eterno di Sennely” è un percorso a tappe, sulla falsariga del gioco dell’oca, in cui le squadre incontrano i personaggi con i loro ruoli, gli ambienti, i luoghi, le situazioni tipiche di un villaggio rurale europeo nel XVII secolo.
Attraverso il gioco e il successivo laboratorio su Nonantola si compie un viaggio ideale nelle campagne d’Europa per conoscere le caratteristiche della vita materiale e sociale nell’età moderna, cioè nei secoli successivi all’evento della peste del 1348.

Il laboratorio è condotto da: Grazia Martinelli e Marisa Spallanzani (docenti della scuola secondaria di I° Ferraris di Modena)
L'esperienza è documentata anche nello spazio mostra del convegno.


martedì 6 settembre

Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"La letteratura e il cinema raccontano l'emigrazione"
Istituto Storico di Modena
Presentazione del volume “ Letteratura e cinema raccontano l’emigrazione”, a cura di Antonietta Notarangelo, Susanna Marina Ripanti, Claudia Terzi

Occasione dell’incontro è la presentazione del quaderno didattico che le insegnanti hanno elaborato partendo dall’esperienza del corso di aggiornamento sull’emigrazione e immigrazione italiana promosso dall’Istituto storico nell’ottobre- novembre 2001.
Le autrici, a partire dai materiali raccolti e strutturati nel volume, presenteranno alcuni possibili percorsi di come la letteratura e il cinema abbiano raccontato il fenomeno migratorio (una delle rilevanze del Novecento) e discuteranno delle strategie didattiche coi partecipanti.
Ai partecipanti verrà consegnata in omaggio una copia della pubblicazione

Il laboratorio è condotto da:
Antonietta Notarangelo, docente di lettere all’I.T.C. Barozzi, Modena
Susanna Marina Ripanti, docente di lettere all’I.S.S Selmi, Modena
Claudia Terzi, docente di lettere all’I.T.C Barozzi, Modena



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"I mondi del II e III Millennio: giochi per l'insegnamento della storia contemporanea e l'intercultura"
Historia Ludens
Nella giornata del 6 Settembre verranno presentate tre attività sulla storia moderna e contemporanea: Star Power, I nuovi mondi del millennio, Tradizioni.

- Star Power è un gioco che permette di analizzare le dinamiche sociali proprie dell’età moderna, di scoprire le spinte relazionali legate ad obiettivi condivisi o ad interessi contrastanti e di verificare l’efficacia di possibili accordi, progetti o strategie. I gruppi di studenti, divisi in classe sociali, costruiscono una rete di relazioni, dando vita ad un modello di società su cui è possibile riflettere.

- I nuovi mondi del millennio è un gioco in cui compaiono e si discutono temi quali: internet, ambiente, lavoro, affari, vita quotidiana, salute e benessere, cultura. I giocatori simulano il futuro e le loro azioni disegnano lo scenario del mondo. L’attività permette di comprendere la complessità del mondo e delle relazioni che lo attraversano, cercando di prevederne gli sviluppi futuri. Si rivolge a scuole secondarie di primo e secondo grado.

- Tradizioni è un gioco che nasce dalla convinzione che esista una responsabilità nell’uso che si fa del passato e che sia giusto discuterne a scuola. L’attività si concentra sul concetto di tradizione e sulla sua origine. I ragazzi si chiedono se le tradizioni siano necessarie e il perché del loro successo, comprendono come su di esse siano fondate le identità nazionali e come furono costruite e riutilizzate.



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"La scuola e l'uso pubblico della memoria"
Fondazione Villa Emma, Nonantola
Interventi:
- Maria Bacchi, storica e pedagogista; autrice, con Fabio Levi, di Auschwitz, il presente e il possibile. Dialoghi sulla storia tra infanzia e adolescenza (Giuntina, 2004)
- Giuliana Bertacchi, storica e studiosa di didattica; autrice, con Laurana Lajolo, di L’esperienza del tempo. Memoria e insegnamento della storia (Ega Editore, 2003)
- Agata La Terza, insegnante e ricercatrice, curatrice di L’immaginario della Shoah. Gli studenti e la percezione dello sterminio. Risultati di un’indagine (Cierre Edizioni, 2005)
Coordina la discussione: Carlo Saletti, Fondazione Villa Emma

Specie nell’ultimo decennio la scuola è stata sollecitata (e dall’istituzione del Giorno della memoria coinvolta istituzionalmente) ad occuparsi di vicende, storie, memorie e figure legate soprattutto al secondo conflitto mondiale, con particolare riguardo ai temi della deportazione e della Shoah.
La Fondazione Villa Emma - attraverso il contributo di tre autrici che hanno studiato le relazioni profonde tra storia e memoria, interrogandosi soprattutto sulla densità metodologica e didattica presente in tale nesso, nonché sulle risposte che gli studenti elaborano e sulle immagini che il loro immaginario produce - intende promuovere, in occasione di questo seminario, una discussione che da un lato tracci un piccolo bilancio di ciò che si è fatto, dall’altro solleciti il mondo della scuola ad una maggiore attenzione e consapevolezza verso tali questioni, soprattutto in anni in cui, come ha detto Alberto Cavaglion, un ‘giorno della memoria’ sembra non si neghi più a nessuno.



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Dalla grande Dea Madre alla taglia 42: laboratorio di vita"
Associazione culturale La bottega della creta
Schema di discussione e di sentimenti per un’ipotesi di attività didattica “abitata” dal desiderio di costruire un futuro migliore per le giovani generazioni

Alla DONNA
generatrice del TUTTO
prima raccoglitrice e
conservatrice
del nostro millenario sapere.
A tutte le DONNE
con le radici nei propri figli e nelle proprie figlie
avvezze all’abbandono e alla rinascita
che ben conoscono la contraddizione amorosa
dell’unirsi alla propria madre e abbandonarla
Alle RELAZIONI UMANE
che se nutrite da abili filatrici TESSONO quanto in noi cresce, muore, si rigenera .
Per continuare nei figli, nelle figlie, nei rapporti d’amore, di amicizia e nelle generazioni future

CHI SIAMO
INSEGNANTI E CERAMISTI: Marilena Chelli- Lella Di Marco Grazia Donati, Iva Tomaello, Alessandra Stivani Evans Vivarelli
che hanno privilegiato l’indagine storica per la ricerca di radici, verità, senso della vita, tecniche di produzione fittile-ceramica , unendo competenze artistiche e storiche a competenze pedagogico didattiche.
Il risultato è stato una mostra itinerante e proposte laboratoriali per attività didattiche “ anomale”

Il nostro percorso illustrando le origini e il significato del culto della Grande Dea, sottolinea il significato simbolico di tale cultura , i valori ideali delle società comunitarie in cui veniva praticato sacralizzando il corpo femminile, per arrivare alla fase delle trasformazioni sociali e politiche, con la dissoluzione del culto della Dea e la sostituzione con culture autoritarie e di dominanza
La scelta del nostro percorso è arbitraria, come , del resto lo sono tutte le scelte soggettive, ma documentata . I riferimenti sono i siti archeologici scoperti negli ultimi decenni e tutti gli studi intrapresi da storici e archeologi, con particolare riferimento al pensiero dell’archeologa lituana Maria Gimbutas, su un’epoca lontana affascinante e misteriosa , della quale alcuni elementi culturali, a livello simbolico, sono ancora presenti in molti paesi, attraverso tradizioni e pratiche di vita quotidiana.
Il nostro impegno quotidiano come donne, docenti, artiste-artigiane che immergono le mani nella terra per ri-prendere forza ed esprimere creatività
è ritrovare le parole comuni
per parlare alle bambine, alle ragazze e alle giovani donne, soprattutto nella preadolescenza e nella adolescenza, fasi della vita molto delicate per la costruzione della propria identità di genere
Per
· imparare ad apprezzare ed amare il proprio corpo
· scoprire e valorizzare le proprie qualità di genere femminile
· uscire dagli stereotipi estetici imposti dalla società dei consumi
· non essere ingabbiate nel mito della taglia 42
· riscoprire e “abitare” la relazione su pratiche non violente

l’intervento sarà condotto dalle operatrici de La Bottega della Creta
Lella Di Marco-docente materie letterarie
Grazia Donati-Ceramista e docente materie letterarie
Alessandra Stivani-scultrice-trainer laboratori didattici

Le installazioni saranno realizzate da
Alessandra Stivani
Evans Vivarelli – ceramologo-ceramista



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Storia e internet I: il web e la scuola"
Patrizia Vayola, Teresa Bertilotti
Il laboratorio “Storia e internet I: il web e la scuola” di Patrizia Vayola, Teresa Bertilotti si articola in tre momenti:
1. una riflessione sulle modalità di uso del web nella didattica della storia con analisi dei prodotti di storia contemporanea che le scuole mettono in rete
2. la presentazione di una scheda per la valutazione dei prodotti di storia contemporanea in rete esemplificata attraverso l’analisi di siti sulla storia di genere
3. la presentazione di un webquest sulla storia delle donne

Teresa Bertilotti
Teresa Bertilotti si è laureata in Storia contemporanea all'Università di Pisa, è stata borsista all'Istituto Universitario Europeo (Firenze) e ricercatrice presso l'Università di Essex, dove ha collaborato al progetto di ricerca diretto dalla prof. Yasemin Soysal, "Rethinking Nation-State Identities in a New Europe: A Cross National Study of School Curricula and Textbooks" (con Y. Soysal e S. Mannitz, Projections of Identity in French and German History Textbooks, in H. Schissler e Y. Soysal (a cura di), The Nation, Europe and the World. Textbooks and Curricula in Transition, New York-Oxford, Berghahn Books, 2005, pp. 13-34.).
Ha partecipato al progetto I siti Internet sulla storia contemporanea italiana, promosso dall'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, finalizzato alla catalogazione dei siti destinati allo studio e alla didattica della storia contemporanea italiana (Storia delle donne e studi di genere nel web, in A. Criscione, S. Noiret, C. Spagnolo, S. Vitali (a cura di), La storia a(l) tempo di Internet: indagine sui siti italiani di storia contemporanea (2001 - 2003), Bologna, Pàtron editore, 2004, pp. 191-207).
Attualmente è assegnista di ricerca presso l'Università LUMSA (Roma).

Patrizia Vayola
Patrizia Vayola è un'insegnante di italiano e storia presso una scuola media superiore. Membro della Commissione per la formazione dell'Istituto per la storia del movimento di liberazione in Italia e del direttivo del Laboratorio Nazionale di didattica della storia, si occupa da anni di formazione degli insegnanti in relazione alla didattica della storia e all'uso delle nuove tecnologie. E' responsabile del sito Bibliolab (www.bibliolab.it) che ospita ricerche, m ateriali e prodotti didattici di qualità. Collabora con Indire per i progetti di formazione e-learning rivolti agli insegnanti. Ha partecipato al progetto I siti Internet sulla storia contemporanea italiana, promosso dall?Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, finalizzato alla catalogazione dei siti destinati allo studio e alla didattica della storia contemporanea italiana (La storia contemporanea nei siti delle scuole, in A. Criscione, S. Noiret, C. Spagnolo, S. Vitali (a cura di), La storia a(l) tempo di Internet: indagine sui siti italiani di storia contemporanea (2001 - 2003), Bologna, Pàtron editore, 2004, pp. 191-207).



martedì 6 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"La nascita dell'economia mondo europea"
Il mondo e la sua storia
Questo laboratorio, come gli altri due su “Nomadi e sedentari: una storia lunga 5.000 anni” e “Democrazie e dittature nelle società di massa” è organizzato dalla rete “Il mondo e la sua storia”.
Questo percorso didattico intende ricostruire le origini dell’attuale fase di globalizzazione economica del pianeta. Il modello storiografico principale a cui si fa riferimento è quello di “economia-mondo”, sviluppato da Immanuel Wallerstein per descrivere le relazioni gerarchiche tra le varie aree economiche che costituiscono il nuovo sistema dell'economia moderna europea sorto dopo le ristrutturazioni seguite alla crisi del Trecento e affermatesi nei secoli XVI e XVIII.
Il periodo storico preso in esame nel nostro percorso va dalla fine del XI secolo alla metà del XVIII secolo. Abbiamo preferito iniziare con la situazione mondiale attorno al Mille perché abbiamo ritenuto necessario individuare un punto di partenza chiaro per il nostro discorso, un periodo cioè, in cui il tipo di economia prevalente in Eurasia era essenzialmente q uello legato al mercato locale, in cui l'area europea era arretrata rispetto ad altre, e in cui gli scambi economici, tecnologici e culturali tra le varie aree del pianeta erano scarsi o addirittura inesistenti.
Il nostro percorso termina attorno alla metà del XVIII secolo perché le caratteristiche che individuiamo come tipiche dell'economia del mondo attuale sono ormai delineate; perché è ormai chiaro che l'economia di mercato è in grado di stravolgere e asservire le sacche di economia di sussistenza che ancora persistono nelle aree periferiche e semiperiferiche e talvolta anche nelle aree centrali; e perché è ormai chiaro che l'economia-mondo capitalistica europea è quella dominante sulle altre. Certo la prima e la seconda rivoluzione industriale approfondiranno enormemente il divario tra economie di sussistenza e economie di mercato, tra il mondo occidentale e le altre aree, e metteranno le potenze occidentali in grado di dominare il mondo, ma le linee generali del fenomeno sono già delineate alla metà del XVIII secolo all'inizio della rivoluzione industriale in Inghilterra.
Oltre che sul periodo storico indicato abbiamo voluto soffermare la nostra analisi anche sul mondo attuale, per dare agli allievi un bagaglio di concetti economici indispensabili alla comprensione dell'evoluzione storica, che crediamo possa avvenire in modo più facile e interessante se viene fatta nel contesto della realtà da loro meglio conosciuta.



martedì 6 settembre
Sedi delle istituzioni - ore 15.00/17.00

"Archivi@. Rete degli archivi modenesi del '900. Le fonti per la storia della resistenza: Modena tra guerra e lotta partigiana"
Istituto storico di Modena
L’incontro si propone di illustrare le modalità di fruizione del sito Archivi@ attraverso la simulazione di un percorso in rete sui temi dei luoghi e della lotta partigiana, individuando i fondi archivistici di riferimento conservati in Istituto. Si esamineranno le carte così reperite, proponendo modalità di contestualizzazione e interrogazione critica dei documenti selezionati. I partecipanti al laboratorio potranno a loro volta proporre tematiche didatticamente interessanti da indagare attraverso una ricerca “guidata” sul sito.

Ai partecipanti verrà consegnata una cartellina con una selezione del materiale illustrativo e relativo al lavoro svolto.

Il laboratorio è condotto da:
Federica Collorafi, responsabile dell’archivio e Marzia Luppi, responsabile della didattica.



martedì 6, mercoledì 7, giovedì 8 settembre
Sedi delle istituzioni - ore 15.30/17.30

Mostra "Lunari e calendari nell'Europa occidentale (sec. XII-XX)"
Archivio di Stato di Modena
In occasione del centenario della prima edizione della "Cronologia, Cronografia e Calendario perpetuo" dell'erudito ed archivista modenese Adriano Cappelli si espongono lunari e calendari - in uso nell'Europa occidentale - anteriori e successivi alla riforma Gregoriana del 1582. In particolare ci si sofferma sulla documentazione riguardante la diffusione nello Stato di Modena del Calendario Gregoriano. Apposito spazio viene riservato al calendario detto "della Repubblica Francese" (1793-1805) che venne utilizzato, quanto meno, dalle repubbliche Cispadana e Cisalpina. La parte finale della Mostra si sofferma sui calendari popolari e su quelli degli uffici pubblici dei secc. XIX e XX.



mercoledì 7 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Emigrazione femminile modenese nel '900: le mondine"
Gruppo docenti scuola secondaria I grado
Per molti decenni le mondine si riversarono nelle risaie piemontesi, dove la manodopera locale non era sufficiente. Queste lavoratrici risultavano estremamente vantaggiose per i datori di lavoro poiché venivano pagate meno degli uomini: la giornata lavorativa durava un'ora in più e veniva retribuita di meno. Le mondine (75% degli occupati)svolgevano un lavoro durissimo: dovevano sopportare un caldo eccessivo, i miasmi della palude, insetti e vermi, posture che creavano indolenzimento, febbri malariche e una alimentazione deficitaria. Queste condizioni, unite ai rapporti aspri con i proprietari e i caporali, contribuirono a creare una forte solidarietà tra le mondine e una chiara consapevolezza della propria condizione. Tutto ciò permise loro di essere protagoniste dei primi scioperi dell'epoca ( il primo risale al 1883) per ottenere miglioramenti salariali. Solo nel 1912, dopo prolungate agitazioni, giunsero alla conqiusta della giornata lavorativa di 8 ore. Quella delle mondine è una vicenda storica significativa che unisce la lotta sociale e l'emancipazione femminile. Durante il laboratorio inteverranno alcune mondine di Nonantola che rievocheranno attraverso racconti, canzoni e memorie la loro esperienza.

Docenti scuola secondaria I grado: Bocchetti F. Caterina, Bulgarelli Tiziana, Cestari Sara, Pellegrino Velia, Pommela Raffaela, Soresina Anna



mercoledì 7 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Internet e Storia II. La storia contemporanea: strumenti e criteri di valutazione del Web"
Coordinato da Carlo Spagnolo, Serge Noiret e Stefano Vitali
Il Web è una importante fonte di informazione per la storia contemporanea, una sorta di archivio a cielo aperto, nel quale crescono continuamente le fonti e gli strumenti di ricerca. Ma è anche un medium digitale interattivo, attraversato da immagini e racconti del passato, frammenti di storia di cui è difficile ricostruire il nesso con una storia generale "tradizionale", dove le fonti si smaterializzano e possono perdere la loro natura di "prova".

Come avvalersi in modo critico della Rete per parlare di storia contemporanea? Come si "legge" un sito Web? Quali strumenti concettuali si possono proporre in classe per accrescere le capacità critiche degli studenti? Il laboratorio intende suggerire alcune possibili risposte a questi interrogativi. L'obiettivo è di accrescere la consapevolezza dei docenti, attraverso la discussione di innovativi criteri per l'analisi dei siti Web, sperimentati in una recente ricerca.

Si offrirà inoltre un panorama dei principali strumenti di ricerca e navigazione per la storia contemporanea italiana attualmente disponibili nel Web.

Il punto di partenza è costituito da tre recenti pubblicazioni:
· A. Criscione, S. Noiret, C. Spagnolo e S. Vitali (a cura di), La storia a(l) tempo di Internet. Indagine sui siti italiani di storia contemporanea (2001-2003) , IBACN, Bologna: Patron, 2004

· S. Vitali, Passato digitale. Le fonti dello storico nell'era del computer, Milano: Bruno Mondadori, 2004

· D.Ragazzini (a cura di), La storiografia digitale, Torino UTET, 2004.



mercoledì 7 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Il cinema archeologico: percorsi per la didattica"
IPRASE Trentino
Presentazione dei due volumi della collana “Il Cinema Archeologico in classe”, Le case dei Romani. Domus, villa rustica e villa urbana di Beatrice de Gerloni e Patricia Salomoni e La scultura: tecniche, forme, modelli, di Silvana Giordani e Anna Leonardi, una proposta di materiali didattici rivolti alla scuola secondaria, che utilizzano come supporto documentario alcuni filmati della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico.
L’iniziativa, che ha avuto come Enti promotori l’IPRASE del Trentino, deputato alla ricerca didattica attraverso il suo Centro territoriale di Rovereto, il Museo Civico di Rovereto e la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, è nata dall’incontro di un gruppo di insegnanti di scuola primaria e secondaria di Rovereto che hanno iniziato a pensare alla possibilità di utilizzare per la didattica il materiale cinematografico della Rassegna Internazionale, conservato presso il Museo Civico. Materiale di grandissimo interesse da un punto di vista storico e culturale e quindi didattico.
Dopo aver esaminato numerosi filmati al fine di individuare alcune tematiche attorno alle quali costruire dei percorsi il gruppo, coordinato da Beatrice de Gerloni e con la consulenza del dottor Dario Di Blasi (direttore della Rassegna del Cinema Archeologico), si è diviso in sottogruppi, ognuno dei quali, dopo aver selezionato i filmati da utilizzare come supporto documentale, ha iniziato a lavorare sul tema scelto. Nel corso di circa due anni i materiali hanno preso forma e si sono andati costruendo attorno alla tematica e ai filmati scelti, approntando l’impianto metodologico e didattico più adeguato all’oggetto.
Il primo risultato di questo lavoro sono i due volumi che vengono presentati e che sono stati distribuiti gratuitamente a tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado del Trentino e agli insegnanti che ne hanno fatto richiesta.
I percorsi didattici, rivolti soprattutto ai docenti di discipline umanistiche e storico-artistiche, sono strutturati in un’ottica interdisciplinare e consentono la conoscenza di una tematica privilegiata - le abitazioni civili di età romana in un caso, la scultura dalla preistoria all’età ellenistica nell’altro - attraverso un approccio diversificato e flessibile.
Nel volume Le case dei Romani. Domus, villa rustica e villa urbana un’introduzione di carattere storico illustra il contesto e l’evoluzione dell’edilizia privata in età romana, mentre la parte monografica approfondisce i valori culturali e gli stili di vita. Le fonti latine, le esercitazioni, le indicazioni bibliografiche e di siti Internet, la proposta di visite guidate nei più importanti siti archeologici del Trentino-Alto Adige e delle regioni limitrofe, rappresentano ulteriori ‘punti di vista’ per conoscere l’argomento nella sua complessità.
Il volume La scultura: tecniche, forme, modelli è articolato in quattro unità secondo una sequenza cronologica che muovendo dalla preistoria, attraverso l’epoca arcaica e classica, si conclude con l’età ellenistica. Ogni modulo è aperto da un’introduzione di carattere generale, vi sono poi proposte di lettura sia di carattere storiografico che di fonti, indicazioni di visite a collezioni archeologiche e di indirizzi Internet per poter effettuare ‘visite virtuali’ o accedere a repertori di immagini.
Ma l’aspetto più innovativo di questi materiali didattici sono le videocassette che accompagnano i due testi e che contengono alcuni filmati della Rassegna del Cinema Archeologico relativi al tema svolto. Il materiale documentale rappresenta uno strumento privilegiato e insostituibile per la conoscenza perché consente di vedere ‘fisicamente’ l’oggetto trattato e lo restituisce al suo contesto. Esso inoltre permette agli studenti di accostarsi a un tema di studio, non solo attraverso i tradizionali strumenti della mediazione cartacea, ma attraverso un canale, qual è quello visivo, che oggi è divenuto fonte primaria nell’acquisizione di conoscenze.
I filmati sulle case romane sono tre e sono rispettivamente dedicati ad alcune abitazioni recentemente scoperte a Pompei (Salvezza per Pompei), a una villa scavata a Losanna e alla villa tardoantica di Piazza Armerina in Sicilia. Più ampia la scelta dei filmati dedicati alla scultura, contenuti in due videocassette: alle statue-stele è dedicato il filmato sulla preistoria, per l’età arcaica si propone La pietra e lo scalpello nel VI secolo a.C., mentre Mito, Uomo e Metallo illustra le tecniche di lavorazione nell’età classica, Da Eschilo a Menandro è dedicato ai reperti archeologici di soggetto teatrale, Lisippo creò mostra l’opera di uno dei più celebri bronzisti dell’antichità.
La scelta di queste tematiche risponde anche a un’istanza di educazione al patrimonio culturale che le Istituzioni scolastiche possono e, a nostro avviso, debbono assumere non in modo occasionale ma attraverso le modalità proprie della trasmissione didattica, che è conoscenza approfondita, interdisciplinare e critica, maturazione di competenze, educazione del cittadino a conoscere, apprezzare e difendere il patrimonio storico, artistico e culturale.



mercoledì 7 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Voci della memoria: Io sono un testimone"
Provincia di Modena - Assessorato all'Istruzione e Formazione Professionale
Videoracconti a cura di Antonella Battilani e Anna Maria Pedretti

Il progetto di documentazione video intende sottolineare le valenze didattiche e pedagogiche della trasmissione della memoria attraverso la testimonianza diretta dei protagonisti: il drammatico racconto dell’eccidio del 9 gennaio 1950 e un episodio del 1943 che racconta la fuga attraverso le fogne dei prigionieri della Cittadella sono i primi capitoli che andranno a costruire un archivio multimediale della memoria.
L’obiettivo del progetto è duplice: da un lato intende documentare, all’interno dei grandi avvenimenti storici del nostro passato recente, la vita quotidiana delle persone comuni, di coloro che non hanno avuto un ruolo importante e decisivo per gli sviluppi degli avvenimenti, anche perché in molti casi si trattava di bambini, di ragazzini, ma che pure ne sono stati testimoni, hanno assistito, sofferto, in qualche misura collaborato ad aiutare chi era in difficoltà, hanno insomma fatto parte di quel tessuto umano di relazioni e di appartenenze che ha permesso la “tenuta” nei tempi di guerra e l’uscita dai periodi più difficili.
Dall’altro si vuole offrire un suggerimento utile a livello didattico: permettere ai giovani studenti di interagire con le fonti della conoscenza storica attraverso l’incontro con testimoni diretti che restituiscano coi loro racconti una forte dimensione emotiva e perciò coinvolgente.
In questa occasione verrà dunque sperimentata la possibilità di intrecciare la visione dei filmati con l’ascolto della testimonianza di alcuni protagonisti della lotta di Liberazione e delle vicende dell’immediato dopoguerra, ma anche con attività di documentazione e di rielaborazione attraverso l’uso di strumenti quali il video e la fotografia.

Il laboratorio:
La memoria in gioco
Dopo la presentazione del filmato “Fuga dalla Cittadella”, che vede protagonisti i bambini e i ragazzi di allora, viene proposta un’attività volta a sperimentare, documentandola, una modalità di incontro con i testimoni dell’epoca di riferimento.
Il laboratorio è condotto da Anna Maria Pedretti e da Antonella Battilani, con la partecipazione di Rina Pioli, Marcello Sighinolfi e Lucia Tonelli.
L’attività che si propone consiste in un gioco evocativo della memoria in cui i partecipanti stessi interagiranno con i testimoni relativamente al periodo storico considerato e a livello locale.
Con l’aiuto delle narrazioni dei testimoni presenti, stimolati da domande degli “intervistatori” e attraverso le riprese video dell’incontro, si intende invitare i partecipanti ad un work in progress che potrà essere alimentato in seguito anche dalle numerose ricerche che le scuole stesse intenderanno promuovere.



mercoledì 7 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Il '900 e la storia delle donne. La cittadinanza femminile: materiale per un laboratorio didattico "
Centro Documentazione Donna, Modena - S.S.I.S Università di Bologna
Il laboratorio verrà aperto con una breve introduzione sul rapporto tra rilevanze e periodizzazioni del ‘900 e la storia delle donne per motivare la scelta del tema proposto e le finalità didattiche ed educative che lo sottendono. Successivamente si passerà ad affrontare il confronto tra il primo e il secondo movimento politico delle donne attraverso la presentazione e l’analisi di un ampio dossier di fonti appartenenti a diverse tipologie(documenti politici, fonti iconografiche, testi letterari e saggi teorici, fonti di memoria), a differenti periodi storici (dal primo Novecento agli ultimi decenni di esso), a differenti paesi. Tale dossier costituirà il riferimento per la discussione e l’approfondimento da parte dei/delle partecipanti che saranno invitati a compiere un lavoro di selezione e montaggio in vista dell’elaborazione di percorsi didattici specifici. Nella parte conclusiva ci si soffermerà sulle indicazioni emerse e su un quadro di sintesi della storiografia disponibile e delle più significative prospettive interpretative.

Docente Elda Guerra, Ssis-Università di Bologna
Elda Guerra, insegnante, storica dei movimenti politici delle donne, fa parte del Comitato Scientifico del Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia, presso il quale ha coordinato, tra l’altro, ricerche sul rapporto tra giovani e storia e sull’insegnamento della storia in una società multietnica. Tra le socie fondatrici della Società Italiana delle Storiche, è responsabile del settore ricerca dell’ “Associazione Orlando” di Bologna. Attualmente lavora presso la Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario dell’Università di Bologna.



mercoledì 7 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Democrazie e dittature nelle società di massa"
Il mondo e la sua storia
Questo laboratorio, come gli altri due su “Nomadi e sedentari: una storia lunga 5.000 anni” e “La nascita dell’economia mondo europea” è organizzato dalla rete “Il mondo e la sua storia”.
Questo percorso didattico ha lo scopo di indicare le linee guida per collocare in un contesto mondiale le trasformazioni del potere politico del XX secolo. Molti sono naturalmente i collegamenti con l'educazione civica, i quali costituiscono anche un aspetto delicato dell'insegnamento della storia contemporanea. Se infatti da un lato questi collegamenti sono inevitabili e anzi opportuni, dato che molti eventi della storia più recente si collegano più o meno direttamente alla vita politica del presente, dall'altro c'è il rischio di una confusione metodologica fra politologia, sociologia e storiografia. Si è perciò più volte insistito su alcuni temi a livello teorico, come la definizione teorica di democrazia, ma anche sulla loro realtà, nel passato e nel presente, cercando di dipanare la matassa.
Fra le strategie adottate ci sono due brainstorming in classe, per definire i concetti di democrazia e di dittatura, seguiti da un lungo excursus, che riprende e approfondisce l'esperienza politica di Atene e di Roma, stabilendo quindi un contatto metodologicamente molto proficuo con lo studio fatto negli anni precedenti. Segue un lungo approfondimento teorico sulla democrazia oggi, che tratta sia del suo funzionamento interno sia dei criteri che vengono proposti dai politologi per valutare il grado di effettiva democraticità dei vari stati. Criteri certo opinabili, e dei quali è necessario avere una consapevolezza critica per poterli utilizzare. Altro elemento caratteristico di questo percorso didattico è la presentazione di un sondaggio di opinioni sul fascismo, che è stato condotto fra i genitori degli studenti di una delle classi coinvolte nella sperimentazione. Ampio spazio è dedicato poi a laboratori didattici su materiali di propaganda del fascismo italiano: manifesti, canzoni, filmati, fumetti, discorsi di Mussolini. L'uso dei film di fiction come stimolo didattico è al centro di una unità didattica intitolata “Colonizzazione e decolonizzazione”. In tal caso si tratta di insegnare agli studenti come leggere criticamente i film di fiction storica, che hanno un peso non irrilevante nella formazione della coscienza storica e dell'immagine del passato. Viene qui suggerita la visione di tre film, di grande successo e facilmente reperibili sul mercato, relativi all'India, all'Algeria e al Sudafrica, con schede dettagliate per un'analisi guidata dall'insegnante.



mercoledì 7 settembre
sedi delle istituzioni - ore 15.00/16.00

"Archivi@. Rete degli archivi modenesi del '900. Società e movimento cattolico: fonti per la storia del Novecento a Modena"
Centro culturale Francesco Luigi Ferrari
Il laboratorio presso il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari si pone l'obiettivo di far conoscere il progetto Archivi@, la Rete degli archivi modenesi del '900 (www.archivimodenesi.it), nato dalla collaborazione tra il nostro Centro Ferrari, il Centro documentazione donna e l'Istituto storico di Modena. In particolare presso il nostro Centro verranno esemplificate e percorse alcune piste di ricerca sui temi della storia contemporanea riguardanti soprattutto la storia sociale locale e la storia del movimento cattolico. Il percorso si snoderà attraverso i materiali documentari disponibili on-line sul sito di Archivi@ (inventari informatizzati degli archivi storici e alcune proposte di itinerari formativi e didattici) e le carte e i documenti conservati nei nostri fondi archivistici.



mercoledì 7 settembre
VISITA GUIDATA - ore 16.00/17.00

"Il Palazzo Ducale di Modena"
Patrizia Curti
La peculiarità della visita consiste nel fatto che l’edificio non sarà illustrato soltanto dal punto di vista storico-artistico, ma anche da quello del “costume” . Nei vari ambienti si parlerà di architettura , pittura e arredi, ma anche della vita di dame e gentiluomini che abitarono a Palazzo: passatempi, abiti , feste,villeggiature,igiene, piccole e grandi manie. Accanto a principi e duchesse rivivranno i numerosi personaggi che facevano “funzionare” la corte :poeti, musici, cuochi,medici ,paggi, cappellani, guardarobieri ,camerieri, giardinieri, cantinieri, confetturieri, maestri di ballo, addette ai pizzi, orologeri ecc..ecc…Il tutto sulla base di documenti d’archivio.

Il Palazzo,attuale sede dell’Accademia Militare e antica residenza dei duchi d’Este, fu edificato a partire dal 1634 su progetto dell’architetto romano Bartolomeo Avanzini con il concorso dei più prestigiosi artisti del tempo: Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. Dopo il trasferimento della capitale degli Stati Estensi da Ferrara a Modena (1598) occorreva una dimora principesca per la corte, che fu iniziata per volontà del duca Francesco I inglobando le preesistenti strutture dell’avito castello. Il cantiere si protrasse per secoli e la costruzione potè considerarsi terminata ai tempi dell’ultimo duca, Francesco V d’Austria d’Este. Il Palazzo fu sede anche di numerose magistrature del governo estense, delle straordinarie raccolte d’arte, dell’armeria, della zecca, della biblioteca e dell’osservatorio astronomico. La visita inizierà dalla magnifica facciata , proseguirà con il grandioso cortile d’onore e lo scenografico scalone attraverso il quale si raggiungerà il salone dell’appartamento di rappresentanza con nella volta l’Incoronazione di Bradamante alla presenza degli dei dell’Olimpo ispirato al poema dell’Ariosto . Attraverso sontuose sale si arriverà al salottino d’oro rivestito di pannelli (smontabili) in oro zecchino con Scene mitologiche tratte dalle Metamorfosi di Ovidio. La visita si concluderà nell’Appartamento privato di Francesco I ora sede del Museo dell’Accademia Militare.

Patrizia Curti è laureata in Lettere ad indirizzo storico presso l’Università di Bologna ove ha frequentato anche il corso di perfezionamento in Storia dell’Arte Medievale e Moderna. Da anni svolge attività professionale di ricerca in ambito storico-artistico su temi di storia locale per conto di amministrazioni pubbliche ed enti culturali. E’ autrice di numerosi articoli, saggi e volumi soprattutto relativi al collezionismo sei-settecentesco di arti maggiori e arti applicate di area estense e gonzaghesca. Ha contemporaneamente sviluppato un’esperienza divulgativa curando testi e iniziative rivolte ai giovani e al mondo della scuola.



giovedì 8 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Laboratori di scrittura creativa nella storia"
LANDIS
Il Landis (Laboratorio nazionale per la didattica della storia) svolge da oltre vent'anni un'attività di rinnovamento della didattica della storia. In questa prospettiva, i laboratori di scrittura creativa che proponiamo coniugano la tradizione del laboratorio storico sulle fonti con nuovi modelli didattici attenti agli aspetti pluridisciplinari, alla comunicazione storica e all'utilizzo delle nuove tecnologie.

L'attività riguarderà in particolare giornali, telegiornali e altri programmi a sfondo storico realizzati dagli studenti di diverse scuole italiane negli ultimi anni. Il "giornale storico" è una sperimentazione didattica che simula in tutte le sue fasi la realizzazione di un giornale, simbolo stesso dell'attualità, collocandolo però in un preciso momento storico. Le sue prime sperimentazioni risalgono agli anni '80, ma solo oggi, grazie alle nuove tecnologie e all'attenzione sempre maggiore verso le diverse forme di scrittura giornalistica, è diventato uno strumento didattico in grado di coniugare al massimo grado apprendimento della storia e qualità del prodotto. Si tratta di una esperienza di facile realizzazione, estremamente flessibile, ma in grado di raggiungere molteplici finalità disciplinari e non solo. Il processo di realizzazione, ad esempio, è un formidabile strumento di decodifica delle nuove forme di comunicazione e per questo, nel tempo, al giornale storico si sono affiancate realizzazioni didattiche di telegiornali storici, di speciali televisivi, di documentari, etc., permettendo di sperimentare la comunicazione storica nelle diverse forme mediatiche in cui oggi si concretizza.

Il laboratorio si articolerà in tre momenti: l'illustrazione di un percorso didattico, dalle rilevanze formative alla realizzazione pratica, per la costruzione di un giornale storico; la presentazione di giornali e telegiornali storici concretamente prodotti da alcune sperimentazioni; una breve esercitazione di progettazione.

Alcuni dei prodotti che verranno presentati sono visibili online ai seguenti indirizzi:

www.liceogioia.it/EspDidattiche/Giornale%20Storico/Giornale.htm
www.bibliolab.it/giornale_asti_web/copertina.htm
www.landis-online/Giornalestorico.html

I conduttori del laboratorio:

Cristina Bonelli
Docente di storia e filosofia al Liceo Gioia di Piacenza, è membro del direttivo del Landis (Laboratorio nazionale per la didattica della storia) e del direttivo di Athena (associazione disciplinare di filosofia). Si occupa da anni di didattica delle competenze e del rapporto tra cinema e filosofia, ambiti nei quali ha varie pubblicazioni. Specializzata in Philosophy for children presso l'Università di Padova, ha curato numerosi progetti e sperimentazioni nella scuola di base basati su questo approccio didattico. Collabora con Indire per i progetti di formazione e-learning rivolti agli insegnanti, con l'IRRE Emilia Romagna e l'Università di Pavia.

Ermanno Rosso
Docente di storia e filosofia, è dal 2003 ricercatore presso il Landis (Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia). Si occupa principalmente di nuove tecnologie e di didattica della storia e della filosofia, ambiti nei quali ha tenuto corsi e scritto articoli. Negli ultimi anni si è occupato particolarmente di didattica delle competenze. Collabora con Indire per i progetti di formazione e-learning rivolti agli insegnanti, con l'IRRE Emilia Romagna e l'Istoreco di Reggio Emilia.

Patrizia Vayola
Patrizia Vayola è un'insegnante di italiano e storia presso una scuola media superiore. Membro della Commissione per la formazione dell'Istituto per la storia del movimento di liberazione in Italia e del direttivo del Laboratorio Nazionale di didattica della storia, si occupa da anni di formazione degli insegnanti in relazione alla didattica della storia e all'uso delle nuove tecnologie. E' responsabile del sito Bibliolab (www.bibliolab.it) che ospita ricerche, m ateriali e prodotti didattici di qualità. Collabora con Indire per i progetti di formazione e-learning rivolti agli insegnanti. Ha partecipato al progetto I siti Internet sulla storia contemporanea italiana, promosso dall?Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, finalizzato alla catalogazione dei siti destinati allo studio e alla didattica della storia contemporanea italiana (La storia contemporanea nei siti delle scuole, in A. Criscione, S. Noiret, C. Spagnolo, S. Vitali (a cura di), La storia a(l) tempo di Internet: indagine sui siti italiani di storia contemporanea (2001 - 2003), Bologna, Pàtron editore, 2004, pp. 191-207).

Per maggiori informazioni
Landis la.n.di.s@libero.it
Tel. 051 225186


giovedì 8 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Conflittualità sociale e repressione negli anni Cinquanta. I fatti a Modena"
Biblioteca Civica d'Arte L. Poletti di Modena
Modena 9 gennaio 1950 6 morti. Non dimenticato a memoria
Modena, 9 gennaio 1950: sei persone uccise durante uno sciopero per una serrata allo stabilimento delle Fonderie Riunite. Un tragico episodio di sangue che segnò indelebilmente la memoria dei modenesi e dell'intero Paese. Esistono diversi modi di conservare e tramandare la memoria. C'è quello degli storici di professione, che tentano di ricostruire la Storia basandosi sui documenti scritti e sulle testimonianze accertate. E' il modo fondamentale per tentare di ricomporre i fatti, cercando di mantenere un obiettivo distacco. E' il metodo di chi si occupa di storia scientificamente. C'è poi quello intimo e privato di chi, occasionalmente, seguendo i tempi e le circostanze della propria vita, racconta ai propri figli, agli amici, alle persone care, i fatti e le cose di cui ha memoria, perché le ha personalmente vissute. E' uno dei modi per trasmettere, insieme ai propri ricordi, i valori. La memoria dei fatti del 9 gennaio 1950 è rimasta viva, in una grande parte delle famiglie modenesi, mediante il racconto trasmesso dalla generazione che c'era a quella successiva. C'è poi un altro modo ancora di trasmettere la memoria, ed è quello pubblico, praticato dalle istituzioni: quello secondo cui la comunità condivide il ricordo, lo fa proprio e cerca di comunicarlo anche a quelli che non sanno o che hanno dimenticato. In occasione del cinquantacinquesimo anniversario dell'eccidio il Comune di Modena ha sostenuto una serie di iniziative per ricordare quel triste ma fondamentale episodio della recente storia modenese.
Il Servizio Biblioteche del Comune di Modena ha partecipato con due mostre. La prima mostra fotografica si è tenuta al piano terra del Palazzo dei Musei, da dove partirono i funerali delle vittime, ed è composta dai materiali fotografici della Collezione Umberto Tonini in deposito presso la Biblioteca civica d'Arte Luigi Poletti. La seconda, presentata qui in forma ridotta, era composta da documenti, libri e riviste d'epoca, appartenenti a diversi collezionisti. In questa sede viene presentata solamente la ricerca documentaria svolta presso l'Archivio storico comunale, da cui emerge la fondamentale figura di Alfeo Corassori, primo Sindaco del dopoguerra, che cercò di convocare fino all'ultimo l'associazione degli industriali modenesi per trovare, inutilmente, una soluzione pacifica alla vertenza.



giovedì 8 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Modena tra '800 e '900: fotocronaca di una città"
Raccolte Fotografiche Modenesi Giuseppe Panini
Viaggio virtuale nella città dalla metà dell’800 fino al primo ventennio del ‘900, attraverso le fotografie conservate presso le Raccolte Fotografiche Modenesi. L’itinerario oltre ad analizzare le maggiori trasformazioni urbanistiche, si concentra anche sui fotografi che operavano in quel periodo, permettendo così di tracciare un affresco socio-culturale del momento storico. La proiezione scorre intrecciando informazioni storico-urbanistiche a quelle di cronaca, creando un piacevole excursus su uno dei momenti più interessanti della storia di Modena.



giovedì 8 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Documentare attraverso il libro elettronico. Progettare e realizzare un e-book"
Servizio Biblioteche del Comune di Modena
Scritture Metropolitane è una collana di e-book edita dal Servizio biblioteche del Comune di Modena con Kult Virtual Press.
Il libro elettronico, e-book, è un supporto leggero, facile da distribuire e relativamente facile da realizzare, caratteristiche che lo rendono un prezioso mezzo di documentazione, ma anche uno strumento didattico.
Il corso proposto vuole approfondire la conoscenza di questo nuovo media sia a livello teorico, sia nella pratica.

La prima parte del corso si concentra sull’analisi delle caratteristiche principali e delle potenzialità dell’e-book attraverso la presentazione dell’esperienza condotta dal SB con MEMO e un gruppo di studenti dell’Istituto d’Arte Venturi condotti dai docenti Antonella Battilani e ... per la realizzazione dei primi libri elettronici della collana Scritture Metropolitane http://comune.modena.it/biblioteche/holden/scritmet.htm
In particolare verrà esaminato I mille volti dell’immaginario medievale, progetto che vede anche la partecipazione di una scrittrice di professione, Patrizia Curti, a completamento di un percorso didattico intorno al libro.

Nella seconda parte del corso i partecipanti potranno sperimentare direttamente la realizzazione di un e-book.
Con scanner, un semplice teso in formato digitale (word) e utilizzando la versione lite del software messo a punto da Marco Giorgini (Kult Virtual Press), sarà assemblato in diretta un libro elettronico.
In questo modo sarà possibile analizzare le diverse parti componenti un e-book, le caratteristiche tecniche e le specifiche di testo e immagini. L’esperienza sarà condotta dallo stesso Marco Giorgini, mentre il programma è già ora liberamente scaricabile dal sito http://www.kultvirtualpress.com.



giovedì 8 settembre
Forum Monzani - ore 14.30/16.30

"Costruire storia: un percorso in rete di ricerca e innovazione sui curricoli della scuola secondaria superiore"
IPRASE Trentino
In un momento storico che vede un rimescolamento di tutti i valori e una ricollocazione dei punti di riferimento, è difficile per i giovani - ma anche per gli adulti - riannodare il presente con i fili del passato e con le prospettive del futuro. Eppure la capacità di storicizzare le esperienze è strategica per il futuro della nostra società. Ma qual è il rapporto degli studenti con lo studio della storia? Come viene insegnata questa disciplina e come è collocata nel curricolo scolastico? Quali argomenti, ambiti spaziali e periodi cronologici sono privilegiati? Qual è lo spazio dedicato allo studio della storia locale? Sono queste alcune delle considerazioni che hanno spinto l’IPRASE, il Museo Storico in Trento, l’Università di Trento e dirigenti e docenti dell’Istituto d’Istruzione di Tione, dell’ITI “Marconi” di Rovereto e dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, a lavorare insieme ad un progetto di ricerca sui curricoli di storia della Scuola Secondaria Superiore. L’obiettivo del progetto “Costruire storia” è quello di coinvolgere i docenti degli Istituti Superiori, ma anche dell’Università, in una riflessione sui criteri di elaborazione dei curricoli di storia del ciclo secondario, a partire dal curricolo dell’ultimo anno. Lo scopo finale è di individuare modalità e percorsi di insegnamento che sappiano interessare i giovani alla storia e motivarne l’apprendimento.
La ricerca, tuttora in corso, ha prodotto un primo rapporto di ricerca intitolato “Costruire storia. Ricerca sui curricoli della scuola secondaria”, un “Seminario permanente di storia e didattica della storia” coordinato dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Trento e, soprattutto, ha stimolato la realizzazione di innovazioni in 15 Istituti Superiori.


giovedì 8 settembre
Forum Monzani - ore 16.30/18.30

"Educare alla cittadinanza europea"
Lorenzo Bertuccelli, Università di Modena e Reggio Emilia - Elisabetta Olivastri, Info Point Europa
55 anni di storia dell’integrazione europea
La conclusione della seconda guerra mondiale sancì la fine dell'egemonia delle potenze europee sul resto del mondo. Gli Stati Uniti d'America e l'Unione sovietica emersero come i nuovi protagonisti dell'equilibrio internazionale, mentre i paesi dell'Europa si trovarono divisi in due blocchi contrapposti, sotto l'influenza delle due superpotenze. Nel decennio successivo si dissolsero gli imperi coloniali delle ex grandi potenze europee Questa nuova situazione di debolezza e di dipendenza spinse i paesi europei appartenenti al blocco occidentale verso una politica di collaborazione reciproca. Il processo di integrazione europea iniziò nel 1951 quando sei paesi (l'Italia, la Francia, la Repubblica Federale di Germania, il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo) crearono - con il trattato di Parigi - la prima organizzazione comune, la Comunità del carbone e dell'acciaio (Ceca)...
2005 anno europeo della cittadinanza attraverso l’educazione
Kit cittadinanza europea
La democrazia si impara e si vive tutti i giorni. Se l'educazione è un investimento per il futuro, l'educazione alla cittadinanza è un investimento per il futuro democratico d'Europa. L’Info Point Europa presenta gli strumenti pedagogici che il Consiglio d'Europa, Indire, agenzia nazionale Socrates, IRRE E.R, hanno elaborato per aiutare gli educatori e i formatori.



giovedì 8 settembre
VISITA GUIDATA - ore 15.00/17.00

"Villa Emma: storia e memorie di una comunità"
Nonantola
L'itinerario prevede la ricognizione dei luoghi della comunità nonantolana (compresa Villa Emma, visibile solo dall'esterno) che furono teatro di vicende legate alla presenza dei ragazzi ebrei dal luglio del 1942 ai primi di ottobre del 1943. Il percorso si arricchisce, inoltre, di una forma di approfondimento tematico e documentario, offerto dalla Mostra permanente "I ragazzi di Villa Emma a Nonantola".