libranchio

Una rivisitazione poetica e dolente, fatta di parole e di immagini fotografiche, di un luogo del paesaggio urbano della città di Modena: la fabbrica dismessa delle Fonderie. Parole e immagini evocano una pagina drammatica di storia locale: il 9 Gennaio 1950 gli operai delle Fonderie fecero uno sciopero perché minacciati di licenziamento e sei di loro furono uccisi.

Per l’esplorazione del tema CASA attraverso un duplice e originale sguardo: come ambiente che appartiene a popoli e culture diverse e come ambiente dell’intimità di ciascuno, come documento autobiografico. Una casa tutta per gli altri e una casa tutta per sé.

Per la scelta del soggetto e il punto di osservazione adottato: gli alberi come piccole oasi di verde, ma anche come testimoni delle vicende e della vita della città, come “documenti” da leggere. Per la qualità grafica e l’equilibrio tra testi e tavole illustrate che danno al libro un tono, uno stile di grande semplicità.

Per la qualità della ricerca compiuta con i bambini, per l’invenzione narrativa e per il diffuso senso di ironia. Tre libroni riuniti in un cofanetto realizzati con una felice (e coraggiosa) combinazione di mezzi espressivi.