Page 4 - la scuola fuori da scuola
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Le “malattie scolastiche”


                   Se l’istituzione scolastica intende essere formativa, dobbiamo anche riconoscere che la sua azione produce
                   tradizionalmente “difetti” tipici, che potremmo definire “vizi scolastici”, in conseguenza soprattutto alla forte
                   separazione scuola–vita, alla banale strumentalità degli esercizi didattici, alla debolezza della motivazione
                   personale degli alunni.

                   “Importare” vita, esperienza e conoscenza pratica per la nostra classe ha avuto la funzione di antidoto contro
                   questo rischio. Il “territorio conosciuto e vissuto” è stato per noi fonte straordinaria di osservazione,
                   riflessione, conoscenza, in una parola di “esperienza”.





                   La coesione del gruppo


                   Le iniziative in questo ambito hanno costituito per la nostra classe un potente elemento di coesione, di
                   rafforzamento delle relazioni affettive e comunicative, di collaborazione operativa e cognitiva, di formazione di
                   una “comunità educante”, di comunicazione emotiva.





                   La figura degli insegnanti

                   Senza perdere il proprio ruolo e la propria autorità – senza oltrepassare la necessaria asimmetria educativa -,
                   la figura di noi insegnanti, in forza di questo percorso, ha mutato e allargato la propria fisionomia assumendo
                   un cammino di prossimità consapevole e di accompagnamento oculato dei ragazzi che si potrebbe definire
                   “accompagnatore di esperienze”, senza rinunciare a svolgere la sua funzione di esperto di conoscenze e
                   metodologie.











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