Page 161 - La nostalgia della speranza
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Il Covid-19
Con pazienza il bigliettaio spiegò loro che il coronavirus era
una malattia che aveva invaso la città e questa grave pande-
mia era una vera disgrazia perché tutti dovevano mettere la
mascherina, i guanti e soprattutto bisognava igienizzarsi le
mani molto spesso.
Era iniziata una nuova vita per tutti quanti, perché non si po-
teva più uscire di casa se non per fare la spesa e i bambini e le
bambine non potevano andare né al parco né a scuola; tutti
dovevano stare imprigionati a casa. Il Covid era veramente
qualcosa di indescrivibile.
Salutarono il bigliettaio molto spaventati.
L'inizio di una nuova vita
La famigliola tornò sconfitta a casa con tanta paura, tristezza
e stanchezza. Si chiesero immediatamente se ci sarebbero
state nuove regole e se questa situazione sarebbe durata
tanto.
Il mattino seguente sentirono alla radio delle nuove regole
e udirono parole come: litigi, coprifuoco, zona gialla, zona
arancione, zona rossa, non si capiva più nulla. La famiglia Bi-
tonzi si sentiva davvero tanto sola, anche se i bambini aiuta-
vano la mamma a cucinare spaghetti al pomodoro con tanto
formaggio mentre il papà guardava il basket alla televisione.
Questa situazione non piaceva a nessuno, infatti, presto tut-
ti iniziarono ad annoiarsi e i bambini volevano bruciare le
mascherine.
Francesco
Intanto Francesco era arrivato all'università e, come prima
cosa, aveva dovuto registrarsi presentando il suo documen-
to di identità: Francesco Bitonzi nato a Modena l’11/9/2001,
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