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Esperienza di Ada Brillante PREMESSA
In ogni giornata a scuola ci sono occasioni di apprendimento. I bambini a turno incaricati di apparecchiare, insieme cercano strategie per contare e registrare i presenti, poi per suddividerli nei tavoli con l'aiuto del pallottoliere
Il problema del tenere traccia degli oggetti contati non è di poco conto. Impone la ricerca di strategie. Sollecitati a riflettere su come hanno fatto a contare, i bambini scoprono che si può contare camminando, indicando o mettendo la mano su tutti i bambini da contare, dicono che bisogna farlo lentamente o alzando la voce. Ci testimoniano la funzione di sostegno che hanno i gesti e il nominare quando si conta.
"Ho contato le palline che eravamo noi, ma non siamo noi le palline".
Nelle parole di Anita al pallottoliere c'è tutta la consapevolezza del principio di equivalenza rispetto alla classe di equipotenza (corrispondenza biunivoca tra insiemi di elementi diversi).
Si arrivano ad affrontare anche problemi complessi come la ripartizione dei 24 presenti nei 4 tavoli. Talvolta le ricerche dei bambini si consolidano portando alla ripetizione di strategie standardizzate. Qui il ruolo "provocatore" dell'insegnante è fondamentale per tornare a fare camminare la ricerca ponendo i bambini di fronte ad una nuova sfida che richiede l'elaborazione di ulteriori schemi d'uso. E se i bambini a tavola oggi fossero 18? |
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