Page 2 - Burattini con cura
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In baracca con Alex nasce in collaborazione con il Comune di Modena, l’associazione culturale modenese I burattini della Com-
                                                                                                                                                          media, i burattinai bolognesi di “Fuori porta” oltre a Mattia Zecchi, Riccardo Pazzaglia, il “Maetro” Romano Danielli e Stefania
                                                                                                                                                          Galliani moglie di Alex. La Prima edizione è del 2016, modenesi e bolognesi insieme per ricordare l’amico burattinaio Ales-
                                                                                                                                                          sandro Barberini scomparso nel 2014 e convinto, come lo sono i suoi colleghi, che l’arte del raccontare storie con “le teste di
                                                                                                                                                          legno” possa fare del bene anche al di là della sua capacità di far sorridere adulti e bambini. Una due giorni di spettacoli giochi
                                                                                                                                                          e laboratori dedicata ai burattini della tradizione emiliana nella splendida cornice dei Giardini Ducali. Lo scopo è quello di far
                                                                                                                                                          conoscere meglio un’arte antica e raccogliere fondi per un progetto ambizioso.
                                                                                                                                                          Il primo anno il ricavato è stato destinato all’attivazione di due borse di studio per il primo Corso di specializzazione sull’uso
                                                                                                                                                          del burattino in ambito sociale, educativo e medico sanitario, attivato dall’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2017. Grazie
                                                                                                                                                          alla partecipazione al corso di due insegnanti dello “Spazio Incontro” del reparto di Pediatria e Oncologia Pediatrica del Policli-
                                                                                                                                                          nico di Modena sono cominciate attività rivolte ai piccoli pazienti e alle loro famiglie. Il successo dell’iniziativa e la fruttuosa colla-
                                                                                                                                                          borazione con le insegnanti e i medici del reparto, ha portato il burattino da mezzo teatrale a potente strumento comunicativo di
                                                                                                                                                          ausilio alla cura per infermieri, medici e psicologi. Dal 2019 tre aree di Unimore: il Dipartimento di Scienze Umane ed Educazio-
                                                                                                                                                          ne, la struttura complessa di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena e il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali
                                                                                                                                                          sono coinvolte nella realizzazione di una serie di attività volte a migliorare la qualità della vita dei pazienti pediatrici, a rispondere
                                                                                                                                                          ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie. La Puppet Therapy rappresenta una profonda innovazione rispetto al modo
                                                                                                                                                          di concepire la cura nell’infanzia e nella adolescenza. Si tratta quindi di un progetto volto allo sviluppo di strumenti metodologici
                                                                                                                                                          per accompagnare i bambini ospedalizzati, aiutandoli a comprendere quello che provano e ciò che hanno intorno per non
                                                                                                                                                          averne paura. Il progetto risponde alla importante sfida sociale del miglioramento della qualità della vita del malato attraverso
                                                                                                                                                          un’attenta formazione del personale.
                                                                                                                                                          Tre gli obiettivi da sviluppare nell’arco del prossimo triennio:

                                                                                                                                                          •  Realizzare un prototipo di pupazzo in materiale sterile che abbia specifiche caratteristiche per l’utilizzo in reparti di pedia-
                                                                                                                                                            tria e di oncologia pediatrica senza il rischio di trasmissione di malattie tra un paziente ed un altro o da un operatore ad un altro.
                                                                                                                                                          •  Mettere in atto una metodologia didattica che partendo dalla puppet therapy sia in grado di fornire agli operatori della salute
                                                                                                                                                            gli strumenti e i metodi per utilizzare il burattino come strumento di interazione, simulazione e comunicazione al fine di migliorare
                                                                                                                                                            la qualità della vita dei pazienti ospedalizzati e delle loro famiglie, ma anche di migliorare il benessere dell’organizzazione.
                                                                                                                                                          •  Pubblicazione finale di un volume con i principali risultati e le indicazioni metodologiche e operative per la trasferibilità del
                                                                                                                                                            progetto e presentazione dei risultati alla comunità accademica di riferimento.




                                                                                                                                                                                                                    I L P I C C O L O T E A T R O C H E R E G A L A G R A N D I S O R R I S I
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