Page 3 - Studio dei ponti della zona e del mestiere del “barcaiolo o passatore” a Modena Progetto di storia locale   in collaborazione con l’Archivio Storico del Comune di Modena     classe 5° A Menotti Ic1 Modena Insegnanti Paolo Zanni e Silvia Lotti consulenza Dott.ssa Sara Spallanzani   
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Le ragioni del Progetto


         E’ il secondo anno che aderiamo all’itinerario scuola-città promosso dall’Archivio
         comunale di Modena. Già in quarta, con Sara abbiamo costruito un interessante
         percorso di ricerca su un’antica villa della nostra zona, negli ultimi 18 anni sede di una
         comunità di accoglienza, Casa Regina della Famiglia, ma con una intrigante storia alle
         spalle, lunga oltre tre secoli.

         Quest’anno, in quinta, abbiamo voluto approfondire il tema dei ponti qui vicino e del
         mestiere di “passatore o barcaiolo”.


                      Perché un tale interesse per il nostro territorio, per i suoi luoghi,
                                            per i suoi edifici più antichi?

         La campagna in cui abitiamo ci piace conoscerla e viverla a fondo. Intorno alla nostra
         scuola c’è un ampia aula diffusa, ricca di campi coltivati a grano e mais, vigneti e pereti;
         il fiume Secchia si snoda intorno alle nostre contrade, coi suoi tre ponti carichi di storia
         e il lungo argine costruito nei secoli dal duro lavoro degli scarriolanti e dei Benedettini.
         Non ci piace una scuola chiusa in aula, una scuola avulsa dal suo territorio, un
         apprendimento imparaticcio solo sui libri o su internet. Qui intorno c’è un sacco di vita
         ed è a portata di mano!



         Strano, ci dice il maestro: oggi si parla con riverenza di Don Milani, di Mario Lodi, di
         Alberto Manzi, dell’avventura pedagogica con i suoi protagonisti, piccoli e grandi, che
         praticavano un apprendimento innestato nel territorio; ma ora pare tutto dimenticato e
         son pochi quelli che si adoperano per continuarne la pratica. Oggi, al massimo, si
         aderisce agli itinerari scuola – città che spesso costituiscono, sia bene inteso, un’ottima
         e preziosa proposta, ma a ben guardare rappresenta un’apertura dell’aula ancora

         “ingessata”, più un incontro con esperti che a una vera e propria esplorazione e ricerca
         sul territorio …


         Per quel che riguarda la nostra classe, già dalla prima camminavamo per l’argine e in
         quarta ci siamo lanciati, con le nostre biciclette, ad esplorare in lungo e in largo tutto il
         territorio che va da Ponte Alto al Ponte dell’Uccellino, quasi 6 km.
         Il maestro ci racconta che nel triennio 2007-2009 lui e le sue colleghe hanno realizzato

         un Progetto triennale denominato LO SPAZIO VISSUTO. Questo aggettivo – VISSUTO – ci
         dice, è estremamente importante, ma va inteso bene: non basta solo “conoscere”, non
         basta solo “vivere”, sostiene con convinzione; abbiamo bisogno di una cultura scolastica
         rinnovata che connetta il “conoscere al vivere”, la mente alla realtà, il corpo
         all’ambiente, la mente alla pratica. “Conoscere vivendo” con consapevolezza le bellezze
         e le realtà interessanti che ci circondano, occupandoci di storia e di natura, osservando

         con occhio scientifico e contemplativo, poetico e geografico quello che è intorno a noi.
         L’aula è un trampolino, il mare è intorno!
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