Page 7 - La palestra senza muri
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SARA:   C’era una stradina piccola, piccola e siamo andati


       in una “palestra” senza muri, (insegnante: era una palestra?)

       era una palestra perché si giocava, si correva, si saltava, si


       poteva prendere i fiori, poi potevi prendere un po’ di erba.


       Nella stradina mi piaceva dire “pattume… albero…





       signore… albero…” era molto divertente (si


       riferisce a un gioco del toccare le cose incontrate sul sentiero

       dando loro in modo ritmico il proprio nome).


       Volevo stare un sacco di tanti giorni, mi piaceva dormire

       nell’erba, era più morbido. Ci voglio tornare un’altra volta,


       proprio in quella.

       Non mi fanno paura i cacciatori (si riferisce ad una sagoma a


       doppia facciata di un cacciatore - il Passatore - trovata vicino

       ad un bar e con cui abbiamo giocato e scherzato). C’era un


       signore finto che si girava subito e tu avevi paura perché

       aveva una pistola. Tu avevi paura che parla, ma era finto.
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