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Ferraris





              CUCi CUCi

             Ciao a tutti io mi chiamo Nicolò

             e all’ospedale di Santa Caterina
             sono nato già da un po’.

             La persona più strana in famiglia

             è proprio nonna Emilia che

             tutte le volte che mi vede “cuci cuci” mi fa
             ma io continuo a ripetermi: “Che vuole questa qua?”

             Quando arrivo a casa un momento di pace: NO!

             Anche se devo fare il testimone oculare di Giacomo
             che si prende gioco di me visto che sono piccino

             ma deve sapere, il mio caro fratellino ,

             che lo vedo quando prende due brioches

             al posto di una al mattino!
             Io cerco di comunicare per dire cosa Giacomo fa

             ma devo dare tempo alla mia bocca

             che pian piano le parole imparerà.
             Poi arriva la nonna, quella dalla parte di papà,

             che le guance smollate diventar mi fa,

             nonna Giò le tira così tanto che diventan
             rosse, gialle, blu: adesso aspetto il verde, marroncino

             e qualche tono in più!

             Io la supplico di non farlo
             ma la mia bocca più di tanto non può spifferarlo.

             Poi arrivano mamma e papà

             che dicon sempre: “Tu sei il nostro fagottino di felicità”.

             Questa frase non l’ho ancora capita
             ma una fame affamata, quella sì, che l’ho avvertita!

             Forse è la parola fagottino che mi mette fame

             ma solo pappine di maiale e di vitello posso mangiare.
             Non parliamo poi dei loro indecenti aereoplanini pieni di

             robetta:
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             “Ehi, scusate,  lo so che sono piccoletto,
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