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classe 1°G





              Lo STagno

             Nel lesto cangiante silenzio

             Dell’acque stagnanti immote
             Lente pinneggiar sagome ignote.

             Lo stagno d’antichità impregno,

             Come le Autunnal foglie

             Che da triste chiome spoglie
             Scivolano sulla torbida superficie,

             Vien presto d’assenza di suon privato:

             S’odon già laggiù
             Nel canneto secco dall’estiva stagione

             Li muti trampolieri migratori;

             Od il tonfo sonoro d’un rospo,

             Della loro scarna fame
             Rifuggente.

             Lentamente l’esistenza s’assopisce,

             Nello stagno.
             Francesco Villani






































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