5° Documentaria
Modena - Forum Monzani
5 - 10 settembre 2005
La storia è di tutti
Nuovi orizzonti e buone pratiche nell'insegnamento della storia
promotori e patrocini
programma
l'evento giorno per giorno    lezioni     laboratori e visite     mostre     spettacoli
spettacoli


lunedì 5 settembre 2005

ore 21.00
Forum Monzani


“Le Stanze della Poesia
Letture di Franca Lovino e Stefano Caselli
Assessorato allo Sport – Serate Estensi
ingresso libero



venerdì 9 settembre 2005

ore 21.00
Teatro delle Passioni


"La festa è finita. Romanzo parlato"
Spettacolo a cura di Magda Siti e Stefano Vercelli
EKATE Teatro

da racconti di Ida Fink e Savyon Liebrecht

con
Bruna Bertoni, Gabriella Bartolotti, Lisa Severo, Magda Siti, Stefano Vercelli

Adattamento e Regia
Stefano Vercelli

Tappeto sonoro
Marco Olivieri

La memoria è un processo volto alla costruzione delle nostre identità, noi siamo la nostra storia. La paura di dimenticare è, probabilmente, all’origine della prassi diffusa di riaprire le ferite, di evitare ogni guarigione, ogni pacificazione col passato, come se pacificazione ed oblio fossero la stessa cosa. E così mentre ci trasformiamo in custodi di una memoria sempre più immobile, altre atrocità si aggiungono alle antiche senza che muoviamo un dito per impedirle. (Anna Foa)
Lo spettacolo è composto dal montaggio di quattro racconti brevi che corrispondono a quattro momenti o frammenti di tempo:
  • L’inizio della guerra, intesa come fine della giovinezza, dell’arte, delle speranze e dell’amore, attraverso le pagine di un diario lasciato da una madre a sua figlia.
  • Un durante la guerra visto attraverso le fessure di un nascondiglio da un marito e una moglie in attesa.
  • Un dopo guerra che corrisponde al periodo del revisionismo e negazionismo storico, dove, attraverso una sorta di interrogatorio, risultano evidenti le difficoltà di dimostrare la verità in un contesto processuale.
  • E un oggi dove le nuove generazioni non vogliono più sentire parlare del passato perché, citando dal testo: “Abbiamo ascoltato abbastanza. Ci sono i giorni di commemorazione dell’Olocausto, ci sono le riunioni per ricordare. Per me, appena il nonno apre bocca, la festa è finita.”