I tempi e gli spazi della narrazione


TEMPI
L’attività viene portata avanti dall’insegnante durante le ore curricolari (minimo 2 ore una volta al mese o anche di più se lo si ritiene opportuno). Viene svolta in modo sistematico per più anni scolastici, poiché si ritiene che la continuità possa favorire nei ragazzi l’acquisizione di un’abitudine al vivere bene assieme, attraverso la graduale interiorizzazione di comportamenti.
Il tempo che si dedica alla narrazione deve avere le sue regole, per esempio deve costituire un:

  • appuntamento costante:  una o due volte al mese, anche solo per qualche mese, ma con la costanza di un appuntamento che possa essere atteso;
  • momento atteso: si può creare l’attesa in vario modo organizzando una situazione (arriva una lettera, arriva un pacco, si trova un segno):
  • tempo speciale: il tempo della narrazione è un tempo particolare  , durante la narrazione non si valuta e l'insegnante pur essendo l’organizzatore diventa un membro del gruppo e quindi è narratore e ascoltatore al pari dei ragazzi.

 

SPAZI
Non esiste uno spazio fisso. È meglio uno spazio speciale: uscire dall'aula aiuta ad uscire dalla quotidianità oppure si può costruire un modo diverso di abitare l'aula. Si può anche utilizzare l’aula della classe, spostando i banchi, abbassando le tapparelle, mettendo come sottofondo una musica rilassante.
Meglio seduti in terra, sui cuscini, nella penombra, se si valuta che ci siano le condizioni adatte.

Approfondimenti


La valenza educativa della narrazione

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