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Grammatica e sintassi > Le onde del mare
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LE ONDE DEL MARE

Sezione 4 anni

Le onde del mare

Anche in questo caso la descrizione richiesta ai bambini riguarda il movimento. Ma siamo in altro ambiente e in altro contesto: si parte dai ricordi delle vacanze. I bambini hanno avuto modo di fare molta “esperienza di mare”. Ne hanno colto le innumerevoli caratteristiche e il ricordo è vivissimo, come sempre accade quando  l’osservazione  mette in gioco la molteplicità degli aspetti percettivi e quando tocca la sfera emotiva, come in questo caso appunto. Il mare è un’immensità di acqua che può incantare o spaventare; ci si può divertire o ritrarre; ci si può sentire confermati o intimiditi. In ogni caso è un’esperienza che non lascia indifferenti ed è per questo che vale la pena parlarne: perché l’esperienza diventi rappresentazione e dunque conoscenza, ma anche per ristabilire una giusta distanza emotiva. Questo permetterà di “rileggersi” con relatività, ridimensionando o comprendendo meglio se stessi.
Va ricordato che le descrizioni, soprattutto nella Scuola dell’Infanzia, non sono mai “pure”. Le troviamo continuamente mescolate a piccole narrazioni: aneddoti, ricordi, sensazioni e sentimenti.
Nel caso specifico l’insegnante propone ai bambini di costruire tridimensionalmente le onde, così come le hanno viste e conosciute. I materiali che si offrono sono  creta, fil di ferro, fili elettrici, spago e altro, materiali che permettono di essere modellati con estrema facilità dai bambini. Le descrizioni che i bambini ne fanno, mentre sono con le mani in pasta, mentre pensano facendo e parlando, sono molto ricche e molto diverse da una semplice descrizione verbale più fredda e più ferma, poiché descrivere, per i bambini di questa età, non è cosa facile. Riescono a farlo nelle condizioni migliori (questo ne è un esempio), coi materiali adeguati, con le proposte più indovinate. Il criterio primo è sempre e comunque la motivazione.
Ecco alcuni esempi.

Francesco racconta

Questa onda è una specie di rotolino piccolo che va su e giù…questa invece va a rotella e poi va giù. Anche questa va a rotella e va giù, perché gira gira gira fino, secondo me, alla riva della spiaggia. Poi va giù e bagna la spiaggia che diventa una specie di “papparuccia” molle che poi io faccio i castelli. Le onde Katsushika Hokusai, "La grande onda presso la costa di Kanagawa", 1829-32arrivano da in mezzo all’acqua. Arrivano da là in fondo al mare fino alla spiaggia. Una volta ho visto il mare mossissimo e anche le onde erano molto mosse e ce ne erano molte. C’era anche il vento che mi sfiorava la faccia anche dove non avevo la protezione di una sciarpa…o di qualcosa che mi copriva la faccia. C’era anche la nebbia e il cielo era completamente tutto bianco, come il vestito di un dottore. Queste altre onde le ho fatte tutte “spiegacciate”, perché le onde sono anche tutte “spiegacciate” nel mare, come messe in lavatrice… che le “smanazza” tutte la lavatrice, come il lavoro dell’onda.

Matteo racconta

Questa è un’onda a “chiocciola” che l’acqua si arrotola e poi va avanti e si “riarrotola” e diventano alte tanto, ma tanto.
Questa passa attraverso un’altra onda e allora si scontrano e poi fanno gli schizzi, fino a quando finisce e muore. E questa, vedi, sembra una vera onda, perché fa così: sta salendo e invece queste girano e si staccano un po’, perché va dentro all’acqua.

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