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IMMIGRATI E FAKE NEWS
Dopo lo smarrimento e lo sgomento provato, ho deciso di non lasciar perdere e
“inventarmi” un’attività didattica che fosse basata su dati reali estrapolati da fonti
autorevoli.
Ho quindi creato un dossier con 14 fonti composte prevalentemente da dati, tabelle,
grafici e 2 soli testi, e ho predisposto una verifica che consiste in due esercizi, il primo
da svolgere a coppie, il secondo individualmente. Nel primo esercizio, gli alunni hanno
dovuto confrontarsi con tutta questa mole di dati, cifre, ecc. a coppie e verificare se 17
affermazioni -non tutte false- sui migranti e sugli stranieri residenti in Italia
corrispondessero all'oggettività delle cifre ed elaborare una risposta condivisa del tipo:
“sulla base della fonte B questa affermazione è falsa perché...”
Le coppie sono state selezionate da me secondo un criterio didattico: gli studenti cioè
sono stati abbinati sulla base della conoscenza che avevo delle loro capacità e affinità
in modo che la collaborazione nella coppia potesse risultare efficace dal punto di vista
didattico.
Non sono stati previsti obiettivi e attività personalizzate per gli alunni DSA presenti in
classe perché essi erano assolutamente in grado di svolgere, con il supporto di un
compagno, un tale tipo di attività nei tempi e nelle modalità previste.
I ragazzi hanno impiegato tre ore per eseguire il compito e io ho costantemente
interagito con loro per aiutarli a chiarire dubbi sulle fonti in un’ottica di piena
collaborazione.
Alla fine del lavoro a coppie, ognuno ha lavorato un’ora individualmente per elaborare
una riflessione scritta personale sull’attività proposta.
Importante è stato il momento di restituzione collettiva finale: confronto e condivisione
di quanto emerso dall’attività.
L’attività è stata oggetto di valutazione in italiano per fornire uno stimolo ad eseguire
il compito anche agli alunni più “restii” a causa dell’argomento proposto.
Al termine del percorso, gli alunni, anche quelli che avevano espresso idee più
palesemente razziste nel tema svolto in classe, hanno manifestato soddisfazione per
l’attività proposta e hanno dichiarato di aver capito quanto le fake news possano
influenzare, pilotare e condizionare il giudizio su un particolare fenomeno.
Hanno inoltre espresso il desiderio di poter ripetere un'esperienza simile e suggerito di
allargarla a un pubblico più vasto che non comprenda solo studenti adolescenti ma
cittadini italiani adulti che, sulla base della nuova consapevolezza maturata dai
ragazzi, non risultano ai loro occhi essere meno ignoranti di loro sulla realtà del
fenomeno migratorio.
Gli studenti che avevano denunciato di essere oggetto di atti di razzismo e
discriminazione hanno dichiarato che diversi loro compagni, in seguito all’attività, si sono
ricreduti nei loro confronti.
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